Cologna Veneta

Valori esorbitanti di Escherichia coli nel Fratta Gorzone, Bigon (PD): "Sempre più preoccupante"

E' un fiume che da mezzo secolo "riceve" i reflui del distretto vicentino della concia, tramite il collettore Arica ed è uno dei più inquinati del Veneto.

Valori esorbitanti di Escherichia coli nel Fratta Gorzone, Bigon (PD): "Sempre più preoccupante"
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Presenza nelle acque del batterio Escherichia coli, con valori esorbitanti rispetto ai limiti nel tratto di Cologna Veneta, in località Sule.

Valori esorbitanti di Escherichia coli nel Fratta Gorzone

Occorre accelerare le operazioni di depurazione e bonifica del Fratta Gorzone; gli ultimi campionamenti effettuati da Legambiente insieme ad Arpav hanno restituito dati enormemente preoccupanti”.

È quanto affermano Anna Maria Bigon e Andrea Zanoni, consiglieri regionali del Partito Democratico, a proposito della presenza nelle acque del batterio Escherichia coli, con valori esorbitanti rispetto ai limiti nel tratto di Cologna Veneta, in località Sule.

“Va ad aggiungersi a una lunga lista di sostanze, la cui presenza è stata confermata in toto, dannose per l’ambiente e la salute: è un fiume che da mezzo secolo ‘riceve’ i reflui del distretto vicentino della concia, tramite il collettore Arica ed è uno dei più inquinati del Veneto. Con il passare degli anni la situazione è decisamente peggiorata, come confermato dalla ‘scoperta’ del’Escherichia Coli: i risultati diffusi da Legambiente sono allarmanti, visti i valori cinque volte superiori al massimo consentito per gli scarichi dei depuratori e addirittura quasi 50 per le acque balneabili. Per questo non è possibile perdere altro tempo”.

Bigon e Zanoni hanno sottolineato:

Le istituzioni devono schierarsi in maniera più convinta dalla parte dei cittadini, sia la nuova amministrazione comunale che la Regione sollecitando il consorzio Arica a bonificare l’alveo del fiume da un lato e realizzando lo studio epidemiologico e un monitoraggio sanitario sulla popolazione richiesto dai residenti di Cologna Veneta. Su questo tema avevamo presentato un’interrogazione a inizio aprile: sono passati sei mesi e mezzo, ma non ci è stata ancora data alcuna risposta”.

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