Alla Genovesa il tempo sembra essersi fermato alla Seconda Guerra Mondiale. Negli scavi di via Apollo a Verona è riaffiorato un ordigno da mille libbre, scaricato dagli aerei alleati oltre settant’anni fa e rimasto silente sotto terra fino ad oggi.

Verona si prepara al disinnesco della bomba alla Genovesa
Il suo ritrovamento ha messo subito in moto la macchina della Protezione Civile comunale, chiamata a garantire la sicurezza dei residenti e a coordinare le complesse operazioni che si concluderanno con il disinnesco e la distruzione della bomba.
Entro la fine di settembre verrà scelta la domenica in cui far scattare l’intervento. Quel giorno, in un raggio di 755 metri, 1.429 persone dovranno abbandonare temporaneamente le proprie case. Si tratta di 662 famiglie, con una presenza significativa di anziani, soprattutto nel quartiere Sacra Famiglia. Per loro il Comune sta già predisponendo servizi di assistenza, dai trasporti dedicati a chi ha difficoltà motorie fino a un centro di accoglienza che verrà allestito a Borgo Roma.
La gestione della viabilità
La parte più delicata riguarderà però la viabilità. Durante il disinnesco l’autostrada A4 e la Tangenziale Sud dovranno essere chiuse per alcune ore, con deviazioni verso la circonvallazione esterna e uscite obbligatorie a Sommacampagna e Verona Est. Forze dell’ordine, Polizia locale e la Centrale della Mobilità di lungadige Galtarossa saranno chiamate a gestire una circolazione che si annuncia molto complessa.
Accanto alle istituzioni, in campo scenderanno anche i volontari della Consulta Comunale di Protezione Civile, composta oggi da 19 associazioni. Saranno loro, insieme al Centro Operativo di Coordinamento, a garantire che questa sfida logistica e di sicurezza venga affrontata senza imprevisti.