Viale Piave, lavori al sottopasso: ciclisti e pedoni "rischiano la vita" in mezzo al traffico
Con la chiusura temporanea del tratto di sottopasso riservato alla corsia ciclopedonale, i ciclisti e i pedoni che percorrono viale Piave sono costretti a “viaggiare” sulla corsia riservata alle automobili, con il serio rischio di essere investiti.
![Viale Piave, lavori al sottopasso: ciclisti e pedoni "rischiano la vita" in mezzo al traffico](https://primadituttoverona.it/media/2021/12/viale-piave-420x252.jpg)
E' stato chiuso temporaneamente il tratto di sottopasso riservato alla corsia ciclopedonale.
Viale Piave, lavori al sottopasso
Con la chiusura temporanea del tratto di sottopasso riservato alla corsia ciclopedonale, i ciclisti e i pedoni che percorrono viale Piave sia in direzione della stazione e del centro che in direzione di Borgo Roma sono costretti a “viaggiare” sulla corsia riservata alle automobili, con il serio rischio di essere investiti, dato il traffico intenso e a velocità sostenuta che caratterizza la zona. E tutto ciò accade senza la presenza di un vigile a presidiare la sicurezza di tutti, automobilisti compresi.
"Questo succede, quando un'area stradale così ampia e nevralgica è servita da un'unica pista ciclopedonale per entrambi i sensi di marcia", afferma Beatrice Verzè, vicepresidente di Traguardi e consigliera in Quinta circoscrizione. "Da tempo e a più riprese chiediamo che ne venga realizzata una seconda dall'altro lato di viale Piave, di modo che anche per ciclisti e pedoni vi siano due sensi di marcia, come per i veicoli a motore. In questo senso si sarebbero evitati i disagi che per ora durano un giorno soltanto, ma che in prospettiva di interventi più complessi potrebbero ripresentarsi e durare molto più a lungo".
Fa eco Tommaso Ferrari, consigliere comunale di Traguardi:
"Ancora una volta ci troviamo davanti a un esempio di città auto-centrica e a un'Amministrazione comunale molto impegnata a proclamare i benefici dell'uso delle due ruote a pedali, ma decisamente poco focalizzata sul curarsi, nel concreto, di chi utilizza questo modo alternativo di spostarsi".