26enne torturato e sfregiato, ha assistito alla rapina fatta ai due giovani finiti nel canale Camuzzoni
Il giovane, che ha tentato di aiutare i due malcapitati, è stato sorpreso di notte dall'agguato di sei connazionali, gli stessi autori dei fatti avvenuti lo scorso 19 maggio 2024
Emergono nuovi dettagli dalla testimonianza chiave sul caso del 26enne marocchino vittima di tortura, lesioni e rapina. Ad essere indagati, a Verona, sei cittadini marocchini, che lo hanno aggredito lo scorso 28 maggio 2024.
Si tratterebbe delle stesse persone che hanno tentato di rapinare due giovani profughi africani. Uno dei due è stato ritrovato morto nel canale Camuzzoni, nel tentativo di fuggire. L'altro è ancora disperso. Il 26enne, testimone dell'accaduto, ha provato a salvarli dall'annegamento.
26enne legato e torturato con bastoni
Lo scorso 19 maggio 2024 si è tuffato nel canale Camuzzoni, vicino alla stazione ferroviaria di Verona, per salvare due ragazzi.
Uno, originario del Benin, è purtroppo annegato. L’altro, invece, risulta ancora disperso. Dieci giorni dopo, l’agguato: il 26enne marocchino che ha provato ad aiutare i due malcapitati è stato sorpreso da sei connazionali di notte nell'edificio abbandonato in cui dormiva.
Aveva assistito alla rapina perpetuata ai due giovani finiti nel Camuzzoni
Legato mani e piedi, è poi stato picchiato con bastoni e bottiglie, riportando gravi ferite e una deformazione permanente al viso. Prima che riuscisse a fuggire, gli sono stati sottratti anche lo smartphone e 400 euro.
La vittima ha assistito ad una rapina ai danni dei due giovani finiti poi nel canale Camuzzoni. Dopo aver parlato con la Polizia dell'accaduto, i sei malviventi sono andati a cercarlo per fargliela pagare.
Fermati cinque aguzzini, uno è ancora ricercato
La Polizia di Stato di Verona, su ordine della Procura della Repubblica di Verona, ha eseguito sei decreti di fermo nei confronti degli indagati di nazionalità marocchina, tutti con precedenti penali, senza fissa dimora e irregolari sul territorio nazionale.
Sono accusati, in concorso tra loro, dei reati di tortura, rapina aggravata, lesioni personali aggravate e deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso. Uno dei sei è ancora ricercato.