Cosa è successo

50enne violentata mentre passeggia col cane a Legnago, il sindaco: "Telecamere al setaccio per scoprire chi è stato"

E' successo nel tardo pomeriggio di venerdì scorso, 13 giugno 2025, lungo l'argine del fiume Adige. I Carabinieri sono al lavoro per dare un volto e un'identità all'aggressore

50enne violentata mentre passeggia col cane a Legnago, il sindaco: "Telecamere al setaccio per scoprire chi è stato"
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Sono giorni di grande choc quelli che la comunità di Legnago (in copertina: immagine del lungo Adige a Legnago), Comune della bassa veronese, sta vivendo dopo che è diventata di dominio pubblico la notizia dell'aggressione e della violenza subita da una 50enne nel tardo pomeriggio di venerdì scorso, 13 giugno 2025.

50enne violentata a Legnago, cosa è successo

Dalle prime informazioni sull'accaduto, la violenza si è verificata intorno alle 19. La signora, di 50 anni, stava passeggiando col suo cane lungo l'argine del fiume Adige, nel tratto tra ponte Principe Umberto e ponte della ferrovia, quando all'improvviso è finita nella morsa di un violentatore, che l'ha bloccata e trascinata in un canneto, dove poi si è verificato lo stupro.

Un vero incubo per la 50enne, terminato solo grazie al guaito del cane che ha richiamato l'attenzione di alcuni passanti. Il loro intervento ha fatto subito scappare il violentatore, che ha lasciato la signora seminuda in mezzo alla vegetazione. Immediatamente sono stati allertati i Carabinieri e i sanitari del Suem 118. La 50enne è stata trasportata prima al pronto soccorso dell'ospedale "Mater Salutis", per poi venire ricoverata a Verona, dove è sottoposta a tutti gli accertamenti necessari.

"Telecamere al setaccio per scoprire il responsabile"

I Carabinieri hanno subito avviato le indagini sull'accaduto, al fine di risalire all'identità del violentatore. Fondamentali per l'individuazione del responsabile saranno le testimonianze di chi è intervenuto per primo sul posto a soccorrere la 50enne e l'analisi delle telecamere di videosorveglianza della zona.

"Sono amico da anni della famiglia della vittima - ha dichiarato alla Tgr Veneto Paolo Longhi, sindaco di Legnago -. Ho sentito i familiari e quindi unisco il mio dolore istituzionale a quello personale. Le telecamere ci aiutano sempre: ad aprile era già accaduto un episodio di violenza sessuale nelle campagne legnaghesi e i Carabinieri erano riusciti, nel giro di qualche giorno, ad assicurare alla giustizia questo malvivente".

La notizia, in breve tempo, ha fatto il giro di Legnago e non solo, destando grande choc e preoccupazione:

"In queste ore difficili, Legnago non può e non deve reagire con frasi inutili ma con fermezza assoluta - ha aggiunto il primo cittadino di Legnago su Facebook -. Rafforzeremo i controlli, affiancheremo i nostri agenti alla vigilanza nei punti più critici, e continueremo a fare quanto in nostro potere per rendere più difficile infrattarsi, nascondersi, colpire. Un sindaco non può tutto. Nessun sindaco può garantire che il male non tocchi mai la propria città. Ma ciò che possiamo fare, lo dobbiamo fare insieme. Senza paura, senza girare la testa. A chi pensa di poter infangare una città, ferendo le sue donne, rispondiamo che la nostra comunità è unita non si piega … e non dimentica!".

Anche Luigina Zappon, segretaria del Circolo Pd “C. Marconi” di Legnago, e Franco Bonfante, segretario provinciale Pd Verona, hanno commentato il drammatico episodio di violenza sessuale avvenuto lo scorso venerdì a Legnago.

"L’episodio di violenza sessuale accaduto venerdì lungo l’argine dell’Adige a Legnago è grave e inaccettabile, come circolo e partito provinciale Pd  esprimiamo vicinanza e sostegno alla vittima e alla famiglia. Sosteniamo inoltre le forze dell’ordine nell’azione di ricerca del responsabile per una giusta condanna. Il problema della violenza sulle donne, anche sessuale, è atavico e presente in tutte le culture ma una società come la nostra deve adottare ogni strumento per combatterlo. Sollecitiamo pertanto tutte le istituzioni competenti, amministrazione comunale in primis, ad adottare ogni misura necessaria al contrasto del degrado e del rischio di violenza perché situazioni del genere non si debbano più ripetere".

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