Tragedia di Vago di Lavagno

Accertata la morte celebrale di Andrea Feltre, il papà acconsente a donare gli organi del 15enne

Confermato il danno celebrale irreversibile dopo il colpo di pistola sparato dalla mamma Alessandra Spiazzi. Il 15enne, sottoposto a una terapia di supporto massimale, si è spento dopo due giorni in Neurorianimazione.

Accertata la morte celebrale di Andrea Feltre, il papà acconsente a donare gli organi del 15enne
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Nella giornata di lunedì 23 settembre 2024, purtroppo, è arrivata la notizia più triste. Andrea Feltre, 15 anni, ha perso la vita dopo tre giorni di ricovero nel reparto di Neurorianimazione dell'ospedale di Borgo Trento. Fin dai primi momenti dopo il colpo di pistola sparato dalla madre Alessandra Spiazzi, le condizioni dell'adolescente erano parse disperate.

I medici lo hanno subito sottoposto a una terapia di supporto massimale, sostenendolo farmacologicamente e meccanicamente in tutte le funzioni vitali. Ad Andrea, però, è stato poi diagnosticato il danno celebrale irreversibile. Nella mattinata di lunedì, quindi, la Commissione ospedaliera presieduta dal professor Leonardo Gottin ha stabilito la morte celebrale del 15enne. Il papà Luciano, quindi, ha espresso la sua volontà a donare gli organi del figlio.

Tragedia Vago di Lavagno, accertata la morte di Andrea Feltre

Con una doppia nota stampa ufficiale, l'Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona ha comunicato, nella giornata di lunedì 23 settembre 2024, la morte di Andrea Feltre, 15enne di Vago di Lavagno, ucciso da un colpo di pistola alla nuca sparato dalla mamma Alessandra Spiazzi nella loro casa in via Galileo Galilei nel pomeriggio di venerdì 20 settembre 2024.

Alessandra Spiazzi

"Si è riunita nella tarda mattinata di lunedì 23 settembre 2024, la Commissione ospedaliera per l'accertamento della morte cerebrale del quindicenne di Vago di Lavagno, dove si è consumata la tragedia familiare di venerdì pomeriggio. Arrivato all'ospedale di Borgo Trento in condizioni cliniche già gravissime e ricoverato nel reparto di Neurorianimazione diretto dal prof Leonardo Gottin al paziente è stato diagnosticato il danno cerebrale irreversibile dopo due giorni in terapia di supporto massimale.

Stamattina è partita la procedura, prevista per legge, con la prima riunione della Commissione per stabilire la morte cerebrale, che deve essere confermata al termine delle sei ore previste di osservazione e con una seconda riunione della Commissione. Tutta la procedura è eseguita in stretto contatto con l'Autorità giudiziaria che sta conducendo le indagini".

A questo primo comunicato stampa ne ha poi fatto seguito un altro nel quale l'Azienda ospedaliera ha fatto sapere della volontà del papà Luciano Feltre di donare gli organi del figlio:

"Concluse le sei ore di osservazione previste dalla norma, la seconda riunione della specifica Commissione ospedaliera ha confermato la morte cerebrale del quindicenne di Vago di Lavagno, a cui segue la sospensione di tutte le terapie e dei supporti per le funzioni vitali. Il padre ha espresso la volontà alla donazione degli organi ed è tata data l'autorizzazione all'espianto.

Arrivato all'ospedale di Borgo Trento venerdì pomeriggio in condizioni cliniche già gravissime e ricoverato nel reparto di Neurerianimazione diretto dal prof Leonardo Gottin, al paziente era stato diagnosticato il danno cerebrale irreversibile dopo due giorni in terapia di supporto massimale".

Chi era Andrea Feltre

Andrea era un ragazzo come tutti, solare e sempre attivo. Frequentava l'Istituto Copernico Pasoli ed era impegnato nello studio. Il 15enne era inoltre scout del Gruppo Vago 1 e partecipava con gioia alle attività dei campi estivi e della parrocchia. Teneva molto anche alla sua salute e infatti frequentava le lezioni di crossfit alla palestra Olympia di Vago di Lavagno.

Nella giornata di martedì 24 settembre 2024, nella scuola Copernico Pascoli verrà osservato un minuto di silenzio in suo ricordo. Sulla pagina Facebook "Mamme Volenterose di Lavagno", associazione in cui partecipava attivamente la mamma Alessandra Spiazzi, è stato pubblicato un post dedicato ad Andrea:

"Caro Andrea il nostro gruppo si stringe intorno alla tua famiglia per proteggere la vostra memoria ed aiutare Luciano in questo difficilissimo momento . Tu sei un po’ il figlio di tutte noi ,in questo momento sei il figlio di tutta la comunità di Lavagno, noi mamme ,la nostra amicizia , le nostre strade si sono incrociate grazie a voi figli , abbiamo condiviso tantissimi momenti belli e meno belli, le recite, gite, verifiche, brutti voti e adesso condividiamo con il tuo papà questo grandissimo dolore ….ti ricordiamo piccolissimo alla materna con quel meraviglioso sorriso che non è mai cambiato negli anni, sei sempre stato un bambino curioso e solare ed è così che ti vogliamo ricordare, con il tuo meraviglioso sorriso, che prendi per mano la mamma e la porti con te nonostante tutto…. Vi ricorderemo sempre così. Buon viaggio ovunque voi andrete! L’Associazione sospende ogni tipo di attività per tutto il mese di ottobre, in segno di cordoglio nei confronti della famiglia Feltre".

La vicenda di Vago di Lavagno ha lasciato tutti senza parole. Nel Comune veronese, così come nel resto della provincia, tutti si interrogano sul motivo per cui una madre abbia potuto spingersi a tanto, rivolgendo la pistola (appartenente al padre e mai denunciata alle autorità) prima contro il figlio e poi contro sé stessa, togliendosi la vita.

La casa di Vago di Lavagno

Sono tanti i punti da sciogliere e sulla questione sono ancora in corso tutti gli accertamenti da parte dei Carabinieri. Al momento è emerso come, nell'ultimo periodo, Alessandra Spiazzi soffrisse di alcuni problemi di salute e, probabilmente per questo motivo, è stata descritta con forti sbalzi d'umore. A Vago di Lavagno, però, nessuno mai si sarebbe aspettato un epilogo simile. In famiglia, infatti, non si erano mai verificati casi di tensione. Solo prima degli spari, tra mamma e figlio ci sarebbe stato un litigio, circostanza però comune in tutte le famiglie.

La dinamica dei fatti è comunque agghiacciante: dalla ricostruzione degli inquirenti si sarebbe trattato di un colpo di pistola sparato dalla madre alla nuca del figlio. Questa traiettoria potrebbe aver probabilmente colto il figlio di sorpresa, che non si è accorto di quanto stava accadendo. Oppure, all'inverso, Andrea potrebbe aver visto la madre con in mano l'arma da fuoco: a quel punto si sarebbe voltato per scappare, venendo però raggiunto dal proiettile proprio sulla nuca. Agli inquirenti non resta che cercare di stabilire cosa sia realmente accaduto in quegli attimi drammatici.

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