Affidi, Lanzarin chiede chiarezza sul caso Verona
Sui presunti affidi ‘forzati’ interviene l‘assessore regionale alla sanità e al sociale.
Affidi, Lanzarin chiede chiarezza sul caso Verona.
L'assessore interviene sul caso Verona
Sui presunti affidi ‘forzati’ che si sarebbero verificati nel Veronese interviene l'assessore regionale alla sanità e al sociale, Manuela Lanzarin: “Ho dato mandato alla Direzione regionale dei servizi sociali – fa sapere l’assessore - di verificare la situazione degli affidi nel proprio territorio e, nello specifico, ho già incaricato l’Ulss 9 Scaligera di approfondire e controllare eventuali situazioni controverse. Da parte nostra, abbiamo provveduto ad inviare alla Procura della Repubblica le segnalazioni raccolte relative a presunti ‘affidi forzati’”.
Anomale le accuse anonime
“E’ comunque anomalo e contrario alla deontologia professionale – prosegue l’assessore - che una ex dirigente dei servizi sociali muova accuse così gravi restando nell’anonimato. Se durante il suo incarico, da operatrice del sistema, ha rilevato presunte forzature o pressioni, o - cosa ancor più grave - eventuali illeciti, aveva il dovere di andare dai giudici e denunciare in modo circostanziato i propri sospetti. Non posso accettare che venga gettato fango, in modo gratuito, su come vengono gestiti gli affidi in Veneto, nascondendosi nell’anonimato”.
Veneto regione pioniera con il Garante per i diritti dell'Infanzia
“Ricordo, infine, che il Veneto è stata la prima regione in Italia, nel 1988, ad istituire la figura del Garante regionale per i diritti dell’infanzia. Un organo di garanzia, oggi rinominato Garante dei diritti alla persona, che ricopre il ruolo di autorità amministrativa indipendente, alla quale operatori dei servizi, familiari, enti e istituzioni possono rivolgersi in modo totalmente gratuito e protetto, qualora rilevino situazioni di criticità nell’applicazione delle leggi, irregolarità amministrative nei servizi o una lesione dei diritti della persona, in particolare se minore”.