Ancora attesa per la sorte dei 1600 "beagle" destinati alla sperimentazione di Aptuit
Il Tar del Lazio si è riunito per decidere la sorte dei cani da laboratorio: fra 30/60 giorni la sentenza

Centopercentoanimalisti aspettavano fiduciosi la data di martedì 10 giugno 2025, nella quale era fissata la terza udienza al Tar del Lazio a Roma, che avrebbe finalmente dovuto decidere sulla sorte dei 1600 "beagle" destinati ai laboratori sperimentali della Aptuit di Verona, scelta avverso la quale si erano opposti, essendo la stessa azienda finita a processo con accuse di maltrattamento di animali e uccisione non necessitata.

Avanti al Tar del Lazio, come programmato da tempo, c'erano i Militanti del Movimento Centopercentoanimalisti, il Partito Animalista Europeo, gli Animalisti Italiani, gli attivisti di Stop plastica.

Il Tar si è riunito ma per decidere, ahimè, che la sentenza non ce la darà prima di entro 30/60 giorni:
"Al momento i "beagle" sono salvi - dichiarano tra il laconico ed il corrucciato i "Centopercentoanimalisti" - ma l’attenzione su quelle povere creature non sarà da meno fino a quel giorno".
La posizione di Aptuit
Aptuit, sul tema, ha diramato una nota stampa:
"La sperimentazione animale è ancora necessaria e obbligatoria per legge per il progresso delle scienze mediche e per salvare le vite umane: aiutare le persone affette da gravi malattie e lasciare loro la speranza è essenziale. Senza ricerca scientifica rigorosamente condotta non è possibile oggi trovare nuove cure per le gravi malattie che ancora affliggono milioni di pazienti.
Nell’acceso dibattito etico che precede l’udienza del Tar del Lazio prevista a Roma martedì 10 giugno, Aptuit ribadisce il proprio impegno nella ricerca scientifica per scoprire e sviluppare, nel pieno rispetto delle leggi e delle normative etiche, nuove terapie per malattie rare e incurabili, ricorrendo alla sperimentazione animale solo quando non esistono efficaci e valide alternative.
Aptuit ricorda che la sperimentazione animale rappresenta ancora un pilastro fondamentale degli studi biomedici e farmacologici, oltre che essere un obbligo di legge per lo sviluppo di nuovi farmaci. Nonostante ciò, Aptuit insieme a tutta la comunità scientifica è fortemente impegnata nello sviluppo di metodi alternativi, ma, allo stato attuale, questi non sono ancora in grado di riprodurre la complessità di un organismo vivente.
Lo conferma anche la Commissione europea che la scorsa settimana ha espresso l’intenzione di agire sulla questione della sperimentazione sugli animali a partire dal prossimo marzo, con interventi che però richiederanno tempistiche diversificate e quindi un approccio graduale. Nei settori in cui non sono attualmente disponibili metodi non animali adeguati o convalidati, l’attuazione delle nuove regole Ue “richiederà anni in quanto i progressi dipenderanno dallo sviluppo e dalla convalida di tali alternative” alla sperimentazione animale. L’abbandono dei test sugli animali "Sarà graduale, in alcuni casi potrà richiedere anni" ha dichiarato il vicepresidente esecutivo Séjourné.
Prima che un farmaco possa essere somministrato a esseri umani, è infatti essenziale verificarne la sicurezza, l'efficacia e il meccanismo d'azione. Gli animali da laboratorio vengono utilizzati in questo contesto perché il loro organismo condivide con quello umano numerose caratteristiche biologiche, genetiche e fisiologiche. Questo permette agli scienziati di osservare l'interazione del farmaco in un sistema vivente complesso. Grazie alla sperimentazione animale, la medicina moderna ha potuto compiere progressi straordinari. Vaccini salvavita, terapie oncologiche, farmaci per il diabete, l’HIV, le malattie neurodegenerative e rare non sarebbero stati possibili senza questi studi preliminari".