Animali selvatici uccisi: ad avvelenare il mais è stato un 80enne
Tra le ipotesi di reato, in fase di valutazione da parte della Polizia Provinciale, gli articoli 544 bis e 674 del codice penale.
La Polizia Provinciale sta redigendo in queste ore la notizia di reato, da trasmettere alla magistratura veronese, relativa all’avvelenamento di centinaia di animali selvatici, in seguito allo spargimento di mais coperto di insetticida in un terreno agricolo a Gazzo.
Individuato il responsabile
Gli agenti, per quanto accaduto, hanno individuato un 80enne residente nella vicina provincia di Mantova. Tra le ipotesi di reato, in fase di valutazione da parte della Polizia Provinciale, gli articoli 544 bis e 674 del codice penale, rispettivamente sul maltrattamento degli animali e il ‘getto pericoloso di cose’ riferito al veleno.
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Potrebbe rientrare, inoltre, l’articolo 30 (lettera h) della legge 157/92 per chi ‘abbatte, cattura o detiene specie di mammiferi o uccelli nei cui confronti la caccia non è consentita’. Non si escludono, al momento, altre ipotesi di reato previste dalla normativa ambientale.
Manca ancora la stima
La raccolta delle carcasse rinvenute nei campi di Gazzo Veronese è terminata. La Polizia Provinciale sottolinea come diversi capi presentassero ferite da predazione ad opera probabilmente di volpi, gazze e cornacchie - ad esempio – che potrebbero essersi cibate degli animali avvelenati per poi allontanarsi. Non è perciò al momento possibile fornire una stima precisa dell’accaduto, in quanto, oltretutto, diversi altri animali potrebbero essere stati trasportati a valle dalla corrente dei canali prima dell’intervento degli agenti, del Comune e dei volontari. Si presume che lo spargimento del mais con il veleno si sia verificato nel fine settimana.