Anno nero per le fragole veronesi, Aldegheri: "Prezzi bassi e meteo sfavorevole"

Negli ultimi anni la superficie a fragola nel territorio veronese, che rappresenta oltre il 90 per cento della produzione regionale, si è progressivamente ridotta.

Anno nero per le fragole veronesi, Aldegheri: "Prezzi bassi e meteo sfavorevole"
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L’andamento climatico altalenante non sta favorendo la stagione delle fragole veronesi, che a metà circa della raccolta registrano un bilancio non soddisfacente, con quotazioni più basse rispetto alla media della scorsa stagione. E come sempre la concorrenza spagnola ha inciso fortemente sui prezzi.

“Il mercato non sta andando bene"

“Il mercato non sta andando bene – spiega Francesca Aldegheri, appena nominata presidente dei frutticoltori di Confagricoltura Verona al posto di Pietro Spellini - . Siamo partiti con prezzi di 1,2 euro al chilo a fronte di 1,5 euro di costi di produzione. Negli ultimi giorni le cose sono migliorate, con i prezzi saliti a 1,5 euro, ma non a sufficienza perché si possa parlare di giusta remunerazione. Si riuscirà ad archiviare l’annata in pari solo se i quantitativi saranno buoni, altrimenti i bilanci chiuderanno in perdita. La produzione è stata ed è tuttora fortemente influenzata dall’andamento climatico. I continui sbalzi di temperatura da una parte favoriscono una maturazione a scalare, che è un fattore positivo per la raccolta, ma dall’altro frena i consumi, che non sono eccezionali. E anche la qualità del prodotto ne risente. Difficile che ora possa esserci una ripresa: di solito sono le prime fragole a spuntare il prezzo migliore, che in seguito è fisiologico che si abbassi”.

Negli ultimi anni sempre meno ettari dedicati alla coltivazione delle fragole

Negli ultimi anni la superficie a fragola nel territorio veronese, che rappresenta oltre il 90 per cento della produzione regionale, si è progressivamente ridotta. Nel 2018, secondo i dati di Veneto Agricoltura, era scesa a 430 ettari, segnando un 23 per cento in meno rispetto al 2017, con quantitativi al di sotto delle 10.000 tonnellate di produzione. Quest’anno le superfici si sono ulteriormente ridotte. Ora si guarda alla raccolta delle ciliegie, che nelle zone di pianura inizierà tra qualche giorno con le varietà precoci quali le Early Bigi e le Early Star. “Anche le ciliegie hanno risentito del meteo, in particolare della grandinata che ha segnato i frutti – dice la Aldegheri -. Però le ciliegie hanno una buona capacità di ripresa: se colpite quando non sono ancora mature, riescono a riprendersi dalle botte perché la polpa riassorbe i colpi. I quantitativi sono un po’ inferiori rispetto all’anno scorso, ma se la qualità e i prezzi fossero buoni potremmo portare a casa un bilancio positivo. Speriamo solo che si sistemi il tempo, perché questo non è il clima migliore per una maturazione ottimale”.

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