Aquila trovata senza forze a Soraga: avvelenata dal piombo dei proiettili
Le analisi effettuate hanno evidenziato un avvelenamento da piombo, un fenomeno piuttosto comune negli animali che si nutrono di carcasse di altri animali uccisi dai cacciatori e rimasti sul posto.
Un'aquila reale è stata trovata in fin di vita a Soraga, le analisi parlano chiaro: avvelenamento da piombo.
Aquila trovata senza forze a Soraga
Una cittadina aveva segnalato ai Carabinieri forestali la presenza di un'aquila reale immobile al suolo. Immediato l'intervento dei militari che hanno affidato il rapace in difficoltà al Centro Recupero Fauna Selvatica provinciale gestito dalla Lipu dov'è in cura nella speranza di riuscire a salvarla.
Il maestoso e splendido esemplare di aquila reale è stato recuperato in grosse difficoltà e non riusciva più a volare. Le analisi effettuate hanno evidenziato un avvelenamento da piombo, un fenomeno piuttosto comune negli animali che si nutrono di carcasse di altri animali uccisi dai cacciatori e rimasti sul posto. Può capitare infatti che un selvatico venga ferito e muoia successivamente, senza essere recuperato dal cacciatore, e i proiettili nel corpo rilasciano quantità di piombo che vanno a intossicarne le carni.
“Speriamo che la povera aquila riesca a guarire e possa tornare a volare libera come è giusto che sia”, commenta Piera Rosati – presidente della Lega Nazionale per la Difesa del Cane Animal Protection. “In ogni caso ci troviamo davanti all’ennesimo animale che poteva fare la sua vita tranquillamente ma che si è trovata a subire le conseguenze di un ‘hobby’ umano crudele e inutile. Anche quando non colpiscono direttamente, i cacciatori infatti sono sempre responsabili di qualche danno alla fauna selvatica come dimostra l’esperienza di questo rapace. Il piombo che rimane disperso nell’ambiente o nei cadaveri delle vittime della caccia, infatti, rappresenta un vero problema ambientale di cui – chiaramente – ai cacciatori non importa. Loro sono quelli che dichiarano di amare la natura e gli animali, ma nella realtà sono soltanto capaci di uccidere e danneggiarli entrambi.”
Caccia, attività dannosa a 360 gradi
Rosati ha poi concluso:
“La caccia è un’attività dannosa a 360 gradi: uccide animali e spesso ferisce e uccide anche esseri umani, come dimostrano i numerosi incidenti riportati continuamente, inquina l’ambiente e crea danni agli ecosistemi. Ciò nonostante, per motivi che davvero è impossibile comprendere, viene ancora tollerata e sostenuta da una certa classe politica che parla tanto di rispetto, legalità e sicurezza ma poi non fa nulla per contrastare uno ‘sport’ che può vantare soltanto crudeltà e morte. Evidentemente la lobby venatoria e quella delle armi hanno più potere del buon senso, ma Lega Nazionale per la Difesa del Cane Animal Protection continuerà sempre a lottare contro questa barbarie che nel 2022 non ha davvero più senso di esistere”, conclude Rosati.