nel Veronese

Armati di pistola, rapinarono un distributore di benzina e una gioielleria: fermati un 26enne e un 27enne

I due sarebbero responsabili degli agguati avvenuti nel febbraio scorso ai danni di due esercizi commerciali di Verona e Sona

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Nella mattinata del 15 ottobre 2024 i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Verona hanno arrestato due giovani italiani di 27 e 26 anni, già noti alle Forze dell'ordine e residenti nella provincia, poiché coinvolti in due rapine a mano armata nel febbraio scorso a Verona e Lugagnano di Sona ai danni di esercizi commerciali.

Saccheggiano, armati di pistola, un distributore di benzina

La prima rapina è stata commessa nel pomeriggio del 19 febbraio 2024 ai danni del distributore di carburante sulla tangenziale est di Verona.

Qui i due giovani, minacciando i presenti con una pistola e sferrando un pugno al volto di un dipendente, si sono fatti consegnare 3.200 euro.

Subito dopo, hanno nascosto il bottino in una borsa per poi darsi alla fuga con un motociclo con targa contraffatta.

Rapinata anche una gioielleria di Sona

La seconda rapina è stata compiuta il giorno dopo, 20 febbraio, all’interno del centro commerciale “La grande Mela” ai danni della gioielleria “Gioielli Valenza”.

In quell'occasione i rapinatori, con il volto coperto dal casco e armati di pistola, hanno minacciato i dipendenti della gioielleria utilizzando l’arma anche per infrangere gli espositori e impossessarsi di preziosi, nonché per accaparrare 4.900 euro. Compiuto il colpo, sono scappati a bordo di un veicolo a due ruote con la stessa targa contraffatta.

Nello specifico, nel corso della rapina alla gioielleria, uno dei malviventi per cercare di saltare il bancone e per infrangere l’espositore si era ferito lasciando una piccola traccia di sangue, consentendo in questo moto di giungere alla sua individuazione.

 

Indagato anche un 27enne per favoreggiamento

A essere indagato per favoreggiamento personale e per simulazione di reato, anche un 27enne italiano della provincia di Verona. Questi, qualche giorno dopo le rapine, aveva denunciato il furto del veicolo utilizzato dai malviventi per fuggire.

Le indagini hanno immediatamente evidenziato il simile modus operandi e, grazie alla visione delle registrazioni video dei sistemi di sorveglianza e dall’acquisizione di alcune tracce ematiche, hanno ricondotto alla identità di uno degli autori.

Per le indagini sono state determinanti le attività compiute sia dalla Sezione Operativa della Compagnia Carabinieri di Verona, sia quelle compiute dal polo di dattiloscopia giudiziaria della Sezione Investigazioni Scientifiche del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale Carabinieri di Verona.

Reparto d’eccellenza composto da personale altamente qualificato che, dopo una serie di attività di laboratorio, è risuscito ad associare le impronte acquisite nel corso delle indagini a quelle degli indagati.

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