Arrestato dopo il tentato furto in piazza Arsenale, 28enne irregolare verrà rimpatriato
Nella stessa occasione un complice, per sfuggire alle forze di Polizia, si è lanciato nell'Adige venendo però trascinato via dalla corrente: le sue ricerche con elicottero e sommozzatori hanno dato esito negativo
All'alba di mercoledì scorso, 8 maggio 2024, tre malviventi hanno tentato un furto al chiosco situato nei giardini di piazza Arsenale a Verona. Uno di loro, nel cercare di fuggire, si è gettato nel fiume Adige, venendo però trascinato via dalla corrente. Per tutta la giornata di mercoledì sono andate avanti le sue ricerche nel corso d'acqua attraverso sia l'elicottero, sia l'intervento dei sommozzatori, ma le operazioni, purtroppo, hanno dato esito negativo. L'altro complice del furto, invece, è stato immediatamente intercettato mentre stava scappando lungo il ponte di Castelvecchio: si tratta di un 28enne tunisino irregolare in Italia. Per questo motivo, oltre all'arresto, per lui scatterà anche il rimpatrio.
Arrestato dopo il furto in piazza Arsenale
E' stato arrestato all’alba di mercoledì scorso, 8 maggio 2024, dalla Polizia di Stato quando gli agenti delle Volanti – intervenuti a seguito di una segnalazione di tentato furto in Piazza Arsenale – lo hanno intercettato mentre fuggiva lungo il ponte di Castelvecchio. Non appena si era visto sbarrare la strada dai poliziotti, nel tentativo di divincolarsi, ha tentato di forzare il blocco spintonando uno dei poliziotti.
Gli agenti, tuttavia, sono riusciti a fermarlo e, seppur con difficoltà, a metterlo in sicurezza all’interno del mezzo di servizio: durante il tragitto verso la Questura, il giovane ha incominciato ad inveire contro i poliziotti minacciandoli, sferrando al contempo calci, testate e pugni contro il finestrino e nell’abitacolo. Anche una volta giunto in Lungadige Galtarossa, nonostante i ripetuti tentativi degli agenti di riportarlo alla calma, ha persistito nel suo atteggiamento violento ed aggressivo, cercando di sottrarsi anche alla procedura di identificazione.
28enne irregolare verrà rimpatriato
Il soggetto arrestato – un 28enne di origini tunisine, irregolare sul territorio nazionale – è finito in manette con l’accusa di tentato furto aggravato in concorso, danneggiamento aggravato, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale. Nella mattinata di giovedì, 9 maggio 2024, all’esito del rito direttissimo, il giudice ha convalidato l’arresto condannandolo a dieci mesi di reclusione e disponendo al contempo la sospensione della pena.
Nei suoi confronti il Questore – una volta proposto ed ottenuto il decreto prefettizio di espulsione dal territorio nazionale – ha ordinato il trattenimento presso il CPR di Gradisca, dove il 28enne tunisino resterà in attesa di convalida del provvedimento dal Giudice di Pace. È il settantanovesimo provvedimento di espulsione emesso dall’inizio dell’anno, il quindicesimo con ordine del Questore di trattenimento al CPR.
Infatti, in assenza della c.d. “identità certa” – è cioè del possesso di un documento di riconoscimento valido ai fini dell’espatrio o dell’ottenimento del lasciapassare dal Consolato – che è condizione imprescindibile per assicurare un’espulsione con accompagnamento alla frontiera – l’unica alternativa, in attesa del rimpatrio nel Paese d’origine, è quella del trattenimento ai CPR.
Si precisa che la responsabilità penale dell’arrestato sarà accertata solo all’esito del giudizio con sentenza penale irrevocabile.
Si getta nell'Adige dopo un furto, ma il fiume lo trascina via
Nella stessa circostanza dell'arresto del 28enne tunisino, è stato intercettato anche un suo complice. Quest'ultimo, tuttavia, vedendosi braccato dagli agenti della Polizia di Stato, ha deciso di gettarsi nell'Adige, raggiungendo il centro del letto del fiume in pochi istanti.
I poliziotti hanno tentato più volte di persuaderlo nell'avvicinarsi alla riva lanciandogli anche una corda per salvarlo. Purtroppo, nonostante tutti gli sforzi, il fuggitivo non è più riuscito a nuotare a causa della forte corrente ed è scomparso dalla vista dei soccorritori.
Sul posto sono intervenuti immediatamente i Vigili del Fuoco, chiamati dalla Sala Operativa della Questura, il nucleo sommozzatori di Vicenza e l’elicottero Drago 153 del reparto volo di Venezia. Le ricerche sono andati avanti per ore, ma senza successo. Nella giornata di mercoledì non è stato individuato. Le operazioni per rintracciarlo sono ancora in corso.