Arrestato spacciatore collaborazione a confine
L'ultima operazione dei carabinieri ha confermato ancora una volta che la droga viene portata da altre province.
Arrestato spacciatore collaborazione a confine. L'ultima operazione dei carabinieri ha confermato ancora una volta che la droga viene portata da altre province.
L'arresto
Arrestati due uomini marocchini, uno pregiudicato classe 1989 e un incensurato del 1985, mercoledì 18 luglio, nel pomeriggio, a Lonigo, in una corte privata. Sul sedile dell'auto sulla quale viaggiavano i due uomini è stato rinvenuto un sacchetto di carta con all'interno un chilo e 150 grammi di cocaina, per un valore di mercato stimato intorno ai 92 mila euro.
La segnalazione
Da una segnalazione dei cittadini di San Bonifacio, i carabinieri hanno messo in atto una serie di azioni di controllo, accertamenti e osservazioni sul territorio. Dopo poco i militari hanno individuato un'autovettura guidata dal giovane pregiudicato, i reati contestati in precedenti sono legati alla droga, a lesioni e resistenza a pubblico ufficiale.
I primi accertamenti
Ciò che è emerso immediatamente è che il marocchino proveniva dal bergamasco, fuori regione. Questa persona si dirigeva a San Bonifacio e poi oltre il confine veronese, a Lonigo. Da questi primi accertamenti i carabinieri hanno deciso di approfondire la questione, continuando i controlli.
La necessità di intervenire
I carabinieri hanno deciso di intervenire e fermare i due uomini a bordo della vettura scampando così il rischio di perdere le loro tracce e lo hanno fatto in quella corte private che, secondo i militari, non ha nulla a che vedere con queste persone e con lo spaccio di droga ma, come spesso accade, era uno dei punti visitati per "depistare" possibili inseguitori.
Speronato un carabiniere
Intervenuti in quella corte, i carabinieri hanno accerchiato l'auto, ma l'autista ha comunque tentato la fuga colpendo un militare che, a causa della caduta, si è tagliato su un braccio con vetro che si trovava lì a terra, riportando 10 giorni di prognosi.
Arresto
Sono finiti entrambi in carcere i due uomini, ai quali è stato contestato l'articolo 73, la resistenza a pubblico ufficiale. Sarà ora compito dei magistrati indagare sulla probabilità del tentato omicidio.