Arresti domiciliari per la guardia giurata che sparò al truffatore
Il Giudice ha convalidato gli arresti domiciliari.

La Guardia Giurata sparò all'uomo che lo aveva truffato per 54mila euro. Il Giudice ha convalidato gli arresti domiciliari.
Arresti domiciliari per la guardia giurata che sparò al truffatore
È stata accolta dal Giudice per le Indagini Preliminari la richiesta depositata dal Pubblico Ministero, lo scorso 13 giugno, nei confronti di Luca Diaspro, la guardia giurata che mercoledì pomeriggio, in via Villafranca, ha esploso numerosi colpi d’arma da fuoco contro l’auto di Toni Hudorovic, a seguito di una truffa da quest’ultimo organizzata a suo danno. All’uomo, indagato per il reato di tentato omicidio, è stata applicata la misura degli arresti domiciliari presso l’abitazione.
L'uomo sparò verso l'autore della truffa e la moglie
L’esigenza cautelare, secondo l’Autorità Giudiziaria, è apparsa sussistente sotto il particolare aspetto del pericolo di reiterazione del reato. La gravità della condotta tenuta, infatti, consistita nello sparare ripetutamente con la pistola in dotazione verso l’autore della tentata truffa e della moglie, sua complice nella fuga, avrebbe messo in serio pericolo l’incolumità delle persone presenti sulla pubblica via, totalmente estranee alla vicenda. Questa considerazione, unitamente alla non rassicurante personalità dell’arrestato che, oltre ad essersi fatto trascinare in una situazione a rischio, si è presentato, nel caso di specie, armato, dimostrando scarsa padronanza e scarso controllo delle proprie azioni, nonostante l’assunta veste di guardia giurata, hanno indotto il G.I.P. a ritenere assai elevato, concreto ed attuale il rischio di ripetizione di altri gravi delitti della stessa specie.
La ricostruzione della vicenda
Le dinamiche della vicenda, chiaramente descritte nel capo di imputazione, sono state ricostruite sulla base del contributo fornito da alcuni testimoni che hanno assistito alla fase di esplosione dei colpi contro l’auto a bordo della quale Hudorovic, con la complicità della moglie, stava fuggendo. Fondamentali anche le dichiarazioni rese da quest’ultima, sulla scorta delle quali è stato possibile ricostruire l’antefatto: il compagno della donna, a suo dire, avrebbe organizzato, quello stesso pomeriggio, una truffa a danno di un suo conoscente, mediante la vendita di repliche di orologi Rolex. L’uomo avrebbe, poi, incaricato la compagna di aspettarlo a bordo di un’auto, in via Villafranca, fino al termine della transazione. Diaspro ha confermato la stessa versione dei fatti, dichiarando di essersi accordato con un presunto collezionista, per l’acquisto di 4 orologi di cospicuo valore e di aver sparato, a suo dire in direzione delle gomme dell’automobile, dopo che il truffatore gli aveva strappato dalle mani il sacchetto con all’interno la somma di 54.000 euro, pattuita come compenso per la compravendita.
Non è stata accolta la legittima difesa
Considerando che due dei colpi, evidentemente esplosi ad altezza d’uomo, sono riusciti a raggiungere Hudorovic, ferendolo ad un braccio e alla schiena, secondo gli investigatori, come riportato anche nell’ordinanza applicativa della misura cautelare, la condotta dell’indagato, allo stato delle indagini, è sussumibile nell’ipotesi di tentato omicidio. Non è parsa inoltre configurabile la scriminante della legittima difesa, tenuto conto che, nel caso di specie, è venuta meno la proporzionalità tra difesa e offesa, posto che il danno inflitto con l’azione difensiva ha un’incidenza di gran lunga superiore a quella del danno patrimoniale subito, derivante dalla perdita di una somma, seppur importante, di denaro. La misura degli arresti domiciliari disposta dal G.I.P. Luciano Gorra, corredata dal divieto di allontanamento dal domicilio senza l’autorizzazione del giudice, è stata eseguita, ieri pomeriggio, dagli agenti della Squadra Mobile della Questura di Verona incaricati di seguire le indagini.