Aggressione

Attesa troppo lunga al Pronto Soccorso dell'ospedale Borgo Trento, pazienti aggrediscono due infermieri

L'escalation di violenza - con mani al collo, calci e pugni - sarebbe stata provocata del rallentamento dei tempi di attesa dovuto ai continui tilt del sistema informatico

Attesa troppo lunga al Pronto Soccorso dell'ospedale Borgo Trento, pazienti aggrediscono due infermieri
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Un episodio di violenza, iniziato davanti alla stazione di Verona Porta Nuova e proseguito al pronto soccorso dell'ospedale di Borgo Trento, ha purtroppo coinvolto due infermieri dell'azienda ospedaliera scaligera. È questo quanto accaduto lo scorso venerdì 8 novembre 2024. A condannare l'aggressione, il Presidente della regione Veneto Luca Zaia:

"È inaccettabile che chi dedica la propria vita alla cura e al soccorso degli altri debba trovarsi a fronteggiare atti di violenza, mentre svolge il proprio dovere con professionalità e dedizione".

Mani al collo, calci e pugni al personale sanitario di Verona

Neanche una settimana dopo l'aggressione avvenuta nell'ospedale padovano di Cittadella e il grave episodio avvenuto ai danni di medici e infermieri al pronto soccorso di Vicenza, anche Verona ha dovuto fare i conti con un altro caso di violenza al personale sanitario.

Il fatto si è verificato verso le 19 dello scorso venerdì. Al pronto soccorso dell'ospedale di Borgo Trento è arrivata un'ambulanza con a bordo un 19enne che ha raccontato di essere rimasto ferito in una piccola rissa avvenuta poco prima nel piazzale della stazione.

Poco dopo, a bordo di una seconda ambulanza, è arrivato un altro ferito sempre dalla zona della stazione. I due giovani si trovavano in uno stato di alterazione psico-fisica e sono stati presi in carico dal personale infermieristico per le dovute cure.

Fermati due giovani pazienti

A complicare una situazione già tesa si è aggiunto un rallentamento dei tempi di attesa dovuto al blocco del sistema informatico. Un problema, tra l'altro, segnalato recentemente proprio dall'azienda ospedaliera scaligera.

Inoltre, il servizio di vigilanza della polizia era terminato alle 16 e questo ha lasciato il pronto soccorso senza sorveglianza. L'escalation della violenza è iniziato dopo che i due pazienti sono stati assistiti: la lite è stata fermata da due infermieri, che sono rimasti feriti. Uno di loro ha riportato una distorsione del rachide cervicale con una prognosi di 7 giorni.

Nel frattempo è scattato l'allarme alle forze dell'ordine, che sono intervenute rapidamente ed hanno bloccato ed arrestato gli aggressori. Il personale del pronto soccorso è dunque riuscito a gestire l’emergenza senza gravi traumi, ma rimangono i timori per la sicurezza degli operatori.

La condanna del Presidente Luca Zaia

“Condanno con assoluta fermezza l’episodio di violenza avvenuto venerdì scorso al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Borgo Trento a Verona. È inaccettabile che chi dedica la propria vita alla cura e al soccorso degli altri debba trovarsi a fronteggiare atti di violenza, mentre svolge il proprio dovere con professionalità e dedizione - ha dichiarato il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia - Esprimo piena solidarietà agli operatori sanitari coinvolti, ai quali va il mio sostegno e il ringraziamento di tutta la comunità veneta. Episodi come questi non solo feriscono fisicamente le vittime, ma colpiscono la dignità e la sicurezza dell’intero sistema sanitario. Lavoriamo ogni giorno per migliorare i nostri servizi di assistenza e tutela della salute dei cittadini, e non tollereremo che tali gesti violenti minino la serenità e la sicurezza degli operatori”.

Zaia ha infine sottolineato l’importanza del nuovo decreto-legge contro le aggressioni al personale sanitario, recentemente applicato dalle forze dell’ordine nell’arresto degli aggressori.

“Ribadiamo il nostro impegno nel garantire un ambiente di lavoro sicuro per tutto il personale sanitario. È essenziale che la legge intervenga con severità contro chi mette a rischio la sicurezza dei nostri ospedali e dei suoi lavoratori. La normativa va applicata con il massimo rigore e, se necessario, anche inasprita per garantire protezione totale agli operatori che quotidianamente si occupano della salute dei cittadini.”

Presidente della regione Veneto Luca Zaia
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