B&B e locazioni turistiche, Confcommercio: "Stop ai furbi"

Il “ricettivo strisciante” sta causando un danno non quantificabile all’economia e preoccupa per i risvolti legati alla sicurezza

B&B e locazioni turistiche, Confcommercio: "Stop ai furbi"
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Il “ricettivo strisciante” sta causando un danno non quantificabile all’economia e preoccupa per i risvolti legati alla sicurezza

Il “ricettivo strisciante” sta causando un danno non quantificabile all’economia e preoccupa per i risvolti legati alla sicurezza. L’abusivismo nel settore extralberghiero e le novità nella disciplina regionale per l’attività di “Bed & Breakfast”, di locazioni turistiche e nei controlli delle strutture ricettive sono stati così il tema trattato stamani nella sede di Confcommercio Verona.

Un incontro-assemblea alla quale hanno preso parte l’assessore al turismo della Regione del Veneto, Federico Caner, Paolo Arena, presidente della Confcommercio Asco di Verona, Paolo Artelio, presidente del Consorzio “Lago di Garda Veneto”, Giulio Cavara, leader dell’associazione Albergatori di Verona e provincia e Marco Lucchini, presidente di Federalberghi Garda-Veneto.

“I B&B, nati per integrare i redditi familiari, - ha detto Paolo Arena - si sono via via trasformati in alberghi diffusi, in attività imprenditoriali spesso mascherate nelle quali, a dispetto della normativa, il gestore non si fa trovare e al suo posto c’è una tastiera alfanumerica per l’accesso e un buono per consumare una colazione al bar. Si creano così due tipi di criticità: di sicurezza e di economia sommersa, con un’evasione fiscale sistematica”. "Serve un lavoro di squadra tra Stato, Regioni, Comuni, Guardia di Finanza, Agenzia dell’Entrate  - ha proseguito Arena - per venire a capo di un fenomeno in continua espansione, che oltretutto sta facendo da battistrada a fenomeni analoghi in altri comparti: mi riferisco in particolare agli home restaurant. Il rischio è che in futuro le terrazze oppure i giardini dei nostri vicini di casa, siano frequentate da clienti non ospiti, che si troveranno a cenare insieme in un contesto di home restaurant senza ricevute fiscali né sicurezza alimentare e per di più esenti da controlli delle forze di polizia perché “non azienda”".

In base all’anagrafe regionale, Confcommercio fa sapere che nel 2015 gli alberghi nel Veneto erano 3.028 con 214.201 posti letto. Nei primi mesi del 2016 si è registrata una piccola riduzione dello 0,8 per cento. Il dato però che più balza all’occhio è però quello riguardante i B&B, in crescita costante negli ultimi anni (nel 2015 se ne contavano 3.152 per 15.253 posti letto), che nella prima metà del 2016 hanno segnato una decisa diminuzione pari a circa l’11 per cento, con buona probabilità determinata da una “migrazione” di questa tipologia verso quella delle locazioni turistiche.

 “Se questa migrazione dovesse essere una ‘furbata’, la Regione del Veneto intende smascherarla e impedirla – sottolinea l’assessore Caner –, non solo perché abbiamo il dovere di garantire equità e parità di diritti e doveri tra tutte le aziende che operano nel settore, ma soprattutto per essere trasparenti nei confronti della clientela turistica, alla quale va presentato chiaramente il tipo di alloggio e i servizi che vengono offerti da ogni struttura”. “Gli ottimi risultati di affluenza e di presenze che stiamo conseguendo non ci devono far abbassare la guardia sul piano della qualità complessiva dell’offerta – prosegue Caner –. Per questo, in forza della nuova normativa di cui ci siamo dotati, stiamo predisponendo due anagrafiche che ricomprendono tutte, e sottolineo tutte, le strutture ricettive: quella delle imprese classificate, che oltre al pernottamento forniscono servizi aggiuntivi ai clienti e quella delle locazioni turistiche che danno solo il pernottamento. Chi è fuori da questi elenchi regionali è fuori da tutto e opera nell’assoluto abusivismo”.

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