Troppi episodi

Baby gang Verona, il piano sicurezza dell’amministrazione per affrontare il fenomeno

E’ stata avviata la mappatura della città per riuscire a individuare degli spazi per incentivare l’aggregazione per i giovani.

Baby gang Verona, il piano sicurezza dell’amministrazione per affrontare il fenomeno
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L’amministrazione comunale di Verona ha realizzato un piano sicurezza per affrontare il fenomeno crescente della delinquenza minorile.

Piano sicurezza per affrontare il fenomeno

Dopo gli ultimi episodi di violenza ai danni di giovani e non solo, l’amministrazione di Verona ha realizzato un piano sicurezza per riuscire ad affrontare il fenomeno crescente della delinquenza minorile. L’assessore alla Sicurezza Stefania Zivelonghi, oggi martedì 11 ottobre 2022 in diretta streaming ha annunciato il piano sicurezza:

“Qualche giorno fa abbiamo analizzato i dati inerenti alla sicurezza di Verona pubblicati sul ‘Sole 24 ore’, abbiamo rilevato che Verona si posiziona al 41esimo posto. E’ una buona posizione rispetto ai residenti e ai flussi turistici. In questo contesto va inserito il fenomeno specifico delle aggressioni giovanili, ormai conosciute come baby gang, che viene rilevato nelle ultime settimane con un’impennata quantitativa. Oggi voglio spiegare la posizione e la strategia che segue l’amministrazione: c’è un’intensa attività della Polizia locale, che ringrazio per gli sforzi dedicati nel presidio delle strade e del territorio che sono intensi. In questa direzione si sono mossi gli ultimi incontri del comitato sicurezza ordine pubblico, per gli aspetti del presidio delle Forze di Polizia con una certa intensificazione e con la mappatura dei luoghi, che attendiamo, per poter definire una migliore strategia”.

Avvicinare le famiglie

L’assessore ha proseguito spiegando:

“Per gli altri passaggi, l’amministrazione si sta muovendo con la chiamata corale della città rispetto al tema che riguarda i giovani, con i vari soggetti della comunità tra questi le famiglie. Rilevo inoltre un’ottima iniziativa di ‘prospettiva famiglia’ che propone dei momenti di riflessione a genitori e studenti sulla gestione delle emozioni. Le iniziative sono necessarie per arrivare alle famiglie e coinvolgerle nelle azioni di contrasto a fenomeni”.

L’assessore Zivelonghi ha poi ribadito l’importanza di riuscire a raggiungere le famiglie che non si sono ancora avvicinate al tema “bullismo” o che non sono ancora del tutto sensibilizzate:

Rileviamo che le famiglie che si avvicinano alle proposte non sono tutte quelle che vorremmo avvicinare ma sono quelle già sensibilizzate. Lavoreremo per avvicinare le realtà che spontaneamente non sono interessate o che non hanno un’esperienza diretta dei percorsi. Apriremo un filone dedicato alle famiglie”.

Trovare degli spazi per i giovani

Assieme all’assessore con delega alle Politiche giovanili Jacopo Buffolo, l’amministrazione sta cercando di individuare degli spazi da offrire per l’aggregazione dei giovani. A tal proposito Zivelonghi ha spiegato:

“Stiamo cercando di individuare degli spazi, è un elemento che è emerso quello della necessità di ampliare e offrire degli spazi di aggregazione per i giovani. E’ fondamentale, è emerso nel corso degli incontri con le circoscrizioni, abbiamo elementi per rilevare la necessità a cui dobbiamo dare una risposta. Stiamo così procedendo con la mappatura dei luoghi a disposizione e coinvolgere e responsabilizzare tutti i soggetti della città compreso chi ha degli spazi a disposizione”.

L’amministrazione coinvolgerà al comunità e l’assessore ha concluso:

“L’azione verso la quale l’amministrazione si sta dirigendo non è specifica su di un fronte ma è il più possibile corale coinvolgendo i soggetti della comunità. Stiamo predisponendo un progetto per definire delle strategie specifiche che si affiancheranno a quelle del presidio da parte delle forze di Polizia. Il tema è complesso e non è possibile risolverlo con un’azione univoca, sarebbe inefficace. Il fenomeno non nasce oggi evidentemente nasce da tempo. Un’altra linea di azione è il confronto con città tipo Milano dove il fenomeno è più avanzato rispetto a Verona, vorremmo osservare per lavorare più possibile, per prevenire una degenerazione nei territori, faremo parallelismo con realtà comparabili”.

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