Bambini di Alpo e Fidas insieme nel nome della solidarietà
Si è trattato di una vera e propria sfida tra le 5 squadre che si sono confrontate in una serie di giochi all’aperto
Bambini di Alpo e Fidas insieme nel nome della solidarietà.
Bambini di Alpo e Fidas insieme
Sabato 5 maggio la Scuola Primaria don Giovanni Calabria di Alpo ha ospitato una nuova iniziativa ideata dalla locale Sezione Fidas, dalla sezione Fidas di Dossobuono e in stretta collaborazione con l’Istituto Comprensivo Statale Dossobuono e l’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Villafranca. “SFIDAS Challenge” è lo slogan cha già da gennaio girava nelle classi della Scuola, tra gli alunni incuriositi, in attesa di scoprire come si sarebbe svolta la giornata. Gli stessi alunni che, guidati da un gruppo di maestre, hanno saputo realizzare dei disegni davvero importanti per partecipare alla prima sfida proposta, quella cioè che avrebbe decretato il logo della manifestazione. Da quel momento è stato un crescendo, con un suggestivo countdown in attesa di arrivare al giorno della grande sFfidaS.
Sfidas challenge
E si è trattato proprio di una vera e propria sfida tra le 5 squadre che si sono confrontate in una serie di giochi all’aperto, guidati da alcuni giovani donatori della sezione di Alpo – Anna, Claudia, Sofia, Alessandro, Matteo, Anita e Mattia - che, nell’ambito della Parrocchia, già organizzano varie attività rivolte ai più piccoli. La mattinata è letteralmente volata tra corse, rincorse, giochi con il pallone e con le funi, che hanno dato modo a tutti di trascorrere una mattinata all’insegna della festa e della solidarietà. Ai genitori è stato riservato un momento particolare di sensibilizzazione al mondo della donazione, sempre con l'impegno da parte di Fidas di promuovere e diffondere la cultura del dono, quale gesto di solidarietà, oggi più che mai attuale.
Tanti gli ospiti intervenuti
A rendere questo momento davvero interessante sono stati gli ospiti intervenuti. Prima tra tutti la vice preside dell’Istituto Comprensivo Statale di Dossobuono Federica Di Legge, proprio perché dalla Scuola si deve partire e proprio perché l’ICS Dossobuono, nella figura del suo Dirigente Vito Solieri, ha sposato da tempo l’idea di proporre agli alunni esperienze di questo tipo. La scuola rappresenta la prima realtà di aggregazione presente sul territorio; i giovani sono gli attori dell’immediato futuro e, inoltre, come ha sottolineato Federica Di Legge “la scuola ha il compito di formare ed educare; quale migliore argomento può essere offerto ai ragazzi per educarli alla solidarietà, se non quello del dono?” E’ seguito poi il saluto di Nicola Terilli, Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Villafranca, che ha permesso la realizzazione dell’iniziativa grazie al contributo da destinare alla squadra vincitrice, e quindi alla Scuola, per la realizzazione di un progetto didattico-educativo da realizzare nel corso del prossimo anno scolastico .”L’obiettivo rimane unico: sensibilizzare i giovani e di conseguenza le loro famiglie, alla donazione di sangue; non c’è istituzione o singolo che, da solo, possa far fronte a questa perenne emergenza, che può essere superata solo con la consapevolezza e la solidarietà di tutti”, ha sottolineato Terilli. Per Fidas Verona è intervenuta la neo eletta Presidente Chiara Donadelli. Ha evidenziato l’importanza della collaborazione che si è creata con il mondo della Scuola, proprio perché è dai più piccoli che bisogna partire per creare una coscienza del dono, per avvicinarli a questo importante gesto di solidarietà “proponendo loro la visione positiva del sangue che è vita e speranza per tutti”.
A Loredana Martinelli, direttore del Dimt - Dipartimento Interaziendale di Medicina Trasfusionale - della provincia di Verona è spettato il compito di spiegare la donazione di sangue sotto il profilo più tecnico e scientifico ad un gruppo nutrito di genitori particolarmente attenti. Ha parlato della continua e costante necessità di sangue, non solo per trasfusioni ma per molte altre attività mediche che senza sangue non potrebbero effettuarsi “il miglior chirurgo del mondo non riuscirebbe nel suo intervento di trapianto o di altro tipo senza la disponibilità di sacche di sangue”. Come sappiamo, l’impossibilità di ottenere sangue tramite procedimenti chimici, oltre al suo larghissimo impiego terapeutico, lo rendono sempre insufficiente. La dott.ssa Martinelli si è fatta portavoce della necessità continua ed impellente di raccogliere sangue; ha saputo raccontare particolari esperienze vissute di vita professionale e soprattutto umana che hanno toccato in maniera quasi palpabile il cuore delle persone presenti. Ha chiuso il momento dedicato ai genitori l’intervento di Leonardo Dossi, un giovane amico dei donatori di sangue di Alpo, che si è soffermato sull’importanza della donazione di sangue anche per interventi particolarmente importanti come il trapianto di midollo.
I premi
La giornata si è conclusa con la proclamazione della squadra vincitrice della grande “SFIDAS Challenge” e la consegna dei seguenti Premi:
Premio creazione logo “SfidaS Challenge”, assegnato a Francesco De Paoli di classe quarta, con la seguente motivazione “per aver colto con grande sensibilità il profondo significato del dono, promuovendone così lo spirito e le finalità e mettendo a disposizione la propria capacità creativa”;
Premio della Critica, assegnato ad Anna Gesuato di classe terza, con la seguente motivazione ”per aver saputo cogliere il profondo valore di democrazia globale che la donazione di sangue rappresenta, in una visione davvero universale di solidarietà tra i popoli”;
Premio Creatività Scientifica, assegnato a Marta Bonizzato di classe quarta, con la seguente motivazione “per aver saputo cogliere l’aspetto “scientifico” della donazione di sangue, coniugando il lato più tecnico della donazione stessa e l’aspetto più poetico del gesto del dono, per un risultato davvero originale, il “tubo per la felicità”.
Il prossimo appuntamento con “SFIDAS Challange” sarà a settembre, alla Scuola Primaria Vittorio
Locchi di Dossobuono e a Rizza alla Scuola Primaria Giacomo Zanella.