Banche venete, rimborsi a tutte le persone fisiche
Grazie alla tipizzazione fatta inserire da "Noi che credevamo" e "Don Torta" ora vi può accedere agevolmente chiunque.
Banche venete, rimborsi a tutte le persone fisiche. Erano oltre 3mila le persone accorse ieri, sabato 11 gennaio, al Palasind di Bassano del Grappa, per assistere all’incontro informativo organizzato da “Noi che credevamo…” presieduta da Luigi Ugone con la partecipazione del Coordinamento don Torta di Andrea Arman. “Oggi siamo ancor più di quelli presenti nel febbraio scorso alla presenza dei vicepresidenti Di Maio e Salvini”, ha esordito con soddisfazione Luigi Ugone. La novità più importante emersa nel corso dell’incontro di ieri è che le due associazioni di tutela dei truffati dalle banche sono riuscite a far inserire, da parte della Commissione ministeriale, una “tipizzazione” che consente agevolmente di superare la barriera imposta dai parametri del reddito oltre 35mila euro e del patrimonio di oltre 100mila euro. Chi è sotto questi parametri ha infatti un percorso “agevolato”, chi li supera deve essere sottoposto all’esame della Commissione che riconosce alcune “tipizzazioni” che consentono di aver diritto al rimborso (che per tutti gli ex azionisti è pari al 30% con un tetto massimo di 100mila euro). Cioè, chi è stato truffato (misselling), deve provare di esserlo stato. Ebbene, le due associazioni sono riuscite a far riconoscere come tipizzazione una lettera di Banca d’Italia, facilmente reperibile anche attraverso le due associazioni, in cui viene evidenziato un comportamento non corretto da parte delle banche.
Tra gli ospiti anche il senatore (ex 5Stelle) Gianluigi Paragone: “Oggi a Bassano ho parlato di fronte ai risparmiatori. Il loro affetto mi riempie di gioia e di responsabilità. Ho detto che pretendo i nomi di chi ha fregato queste persone. E soprattutto vigilerò perché i soldi arrivino. A loro come a tutti i risparmiatori italiani truffati”.
Molti gli interventi, tra cui quelli degli europarlamentari Antonio Maria Rinaldi e Mara Bizzotto. “Abbiamo invitato tutti a partecipare – ha sottolineato Luigi Ugone -, dal presidente Conte, a Renzi a Maria Elena Boschi, Zingaretti, Di Maio, Salvini e tantissimi altri, non escludendo alcuna forza politica. Alcuni di questi non ci hanno neppure degnato di una risposta. Se la platea è sbilanciata non è per colpa nostra”.
A oltre un anno dall’entrata in vigore della legge sul Fondo indennizzo risparmiatori ora la strada sembrerebbe in discesa. Tuttavia un po’ tutti gli intervenuti hanno sottolineato come sia necessario “tenere la guardia alta”. Ma, l’invito più importante, è stato quello rivolto a tutti i 220mila risparmiatori truffati: “Fate richiesta di rimborso, ora tutte le barriere sono superabili. Sono soldi vostri è un vostro diritto e dovere pretenderli”. Ricordiamo che la scadenza per la presentazione delle domande è stata prorogata al 18 aprile 2020.