Batterie al litio della auto ibride, ecco il nuovo "oro" per i ladri: anche a Verona
Nella notte la Polizia di Stato ha arrestato due malviventi moldavi mentre tentavano di asportare un accumulatore
Quello dei furti di batterie al litio di auto ibride è un fenomeno che si sta diffondendo a macchia d’olio in tutto il territorio nazionale, un’escalation che va ad alimentare il mercato nero dei ricambi d’auto di elevato valore.
Batterie al litio della auto ibride, ecco il nuovo "oro" per i ladri: anche a Verona
I primi episodi di furti di batterie agli ioni di litio erano stati denunciati negli Stati Uniti nel 2020, ma già lo scorso anno si erano registrati in Italia i primi furti legati agli accumulatori delle auto ibride, soprattutto nelle regioni del Lazio e della Campania.
Si tratta di furti principalmente di componenti d’auto che si concentrano maggiormente sui pezzi più costosi: sistemi di entertainment, air-bag e adesso quelli delle batterie al litio. Quest’ultime, molto ambite dai ladri, in certe auto ibride possono valere fino a 10.000 euro.
Dopo Napoli, Roma, Milano, Torino e nelle principali città italiane, purtroppo, il fenomeno è approdato anche a Verona. Nella notte di ieri infatti, domenica 31 luglio 2023, la Polizia di Stato ha tratto in arresto due cittadini di nazionalità moldava per il reato di tentato furto aggravato in concorso.
Erano da poco passate le 2, quando un residente di Via Don Enrico Girardi ha allertato il 113 della presenza di due giovani che stavano armeggiando su un’autovettura. All’arrivo tempestivo delle Volanti, i due hanno provato a darsi alla fuga a bordo di un’altra macchina, ma sono stati immediatamente fermati dagli agenti, che, al momento del controllo, li hanno trovati in possesso di pinze, tronchesi, torce, guanti, arnesi da scasso e vari utensili da meccanico.
Dai successivi accertamenti, i poliziotti hanno constatato che, all’interno dell’autovettura che avevano preso di mira, era collocata una batteria del valore di circa 8000 euro: non a caso, gli strumenti che erano stati rinvenuti poco prima sono specificamente utilizzati dai “professionisti del settore” per svitare i connettori di ancoraggio della batteria al telaio del veicolo.
Al termine delle verifiche, quindi, i due complici sono stati accompagnati negli Uffici di Lungadige Galtarossa dove, su disposizione del Pubblico Ministero, hanno atteso la celebrazione del rito direttissimo. Questa mattina il giudice ha convalidato l’arresto.