Beatrice: la voce soul cresciuta in riva al Mincio
La cantante si racconta: dalla prima esibizione, con innafiatoio, nel suo paese natale, a New York

La cantante si racconta: dalla prima esibizione, con innafiatoio, nel suo paese natale, a New York
Tanta grinta, una voce potente e coinvolgente e una maturità non comune per la sua età. Così si potrebbe riassumere in poche parole Beatrice Pezzini, ventenne Valeggiana che ha consacrato la sua vita alla musica.
Il canto è sempre stato la sua passione, tanto che sul palco è salita per la prima volta piccolissima, a tre anni, proprio a Valeggio, durante un concorso per il quale non poteva essere in gara perché troppo piccola, ma in cui scelsero di farla esibire comunque per via del suo entusiasmo canoro. «La canzone in cui mi sono cimentata allora - racconta divertita - era “Maria che bagna i fiori” e mia madre per l’occasione mi aveva vestita come una bambolina con un cappello decorato di fiori e mi aveva mandata sul palco con tanto di innaffiatoio».
Da quel piccolo palco su cui si è esibita nella sua città natale 17 anni fa Beatrice, grazie al suo talento musicale, accompagnata negli ultimi 15 anni dalla maestra di canto Elena Cipriani, ha fatto tanta strada, partecipando per ben due volte alla trasmissione televisiva condotta da Antonella Clerici «Ti lascio una canzone», la prima volta quando aveva 15 anni e poi nel 2015, selezionata per l’e dizione «Big», dedicata ai maggiorenni, esperienza che oltre a permetterle di duettare con la cantautrice Noemi nell’ultima puntata, è stata il punto di partenza per due tour all’estero. Prima negli Stati Uniti, in teatri di New York, Chicago e Atlantic City e poi in Canada. «New York è sempre stata la città che più desideravo vedere - racconta - e quando mi sono trovata circondata da tutti i suoi immensi palazzi ho provato un’emozione fortissima, mi è sembrato di essere davvero in un altro mondo».
Nonostante Beatrice abbia vissuto esperienze da sogno, rimane con i piedi ben saldi a terra, grazie a una maturità sorprendente e alla famiglia che le è sempre stata vicino, come lei stessa racconta: «Mia madre ha saputo essere ferma e convincermi a perseverare anche quando mi capitava di scoraggiarmi. Grazie a lei, comprendendo che si trattava di un enorme privilegio, ho portato fino in fondo l’esperienza televisiva, fino al duello finale con Mattia Lever, che ha vinto e con il quale è nata un’amicizia bellissima. E’ un programma che mi ha fatta crescere non solo dal punto di vista vocale, ma anche psicologico, grazie a cui ho imparato a trovare la bellezza di ogni canzone e a fare mie anche quelle che mi apparivano più distanti dal mio modo di essere. E’ qualcosa che a mia volta consiglio sempre di fare ai miei studenti».
Da quest ’anno infatti, oltre a frequentare il Conservatorio, Beatrice insegna canto. Intanto continua ad esibirsi fra Mantova, Villafranca, Bardolino e Lazise con il suo gruppo pop-blues «Beatrice Pezzini & the Sugar Babies». Riguardo alle accuse mosse ai talent show di essere fabbriche di illusioni commenta: «“Ti lascio una canzone” permette davvero ai più giovani di crescere. Da altri talent si rischia di essere schiacciati. Credo che l’importante sia rimanere fedeli a se stessi per riuscire a costruire un percorso che sia proprio». E sul suo futuro: «Sto collaborando con diversi autori e discografici. I progetti sono tanti, ma per scaramanzia non anticipo nulla» .