Caprino Veronese

Bimbo di 5 anni ancora in Ucraina, l’appello: “Salviamolo, un missile è caduto a 2 km da dove abita”

Un nuovo appello di papà Simone e dei nonni per portare in Italia il piccolo R.M. che, a soli 5 anni, si trova a Donetsk con la mamma che non vuole riportarlo in Italia.

Bimbo di 5 anni ancora in Ucraina, l’appello: “Salviamolo, un missile è caduto a 2 km da dove abita”
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Proseguono gli appelli di papà Simone e dei nonni per salvare e portare in Italia il piccolo R.M. che, a soli 5 anni, si trova a Donetsk con la mamma che non vuole riportarlo in Italia.

Bimbo di 5 anni bloccato in Ucraina

R.M. ha solo 5 anni e vive da tempo in zona di guerra, a Donetsk, nel Donbass in Ucraina. I nonni e il papà sono preoccupati per il piccolo e hanno più volte chiesto alla mamma di portarlo in Italia, per tenerlo al sicuro e lontano dalla guerra. Ogni richiesta però è stata vana. Ora, con il peggiorare della situazione, nonna Angela, nonno Marcello è papà Simone rinnovano l’appello per riuscire a salvarlo e riportarlo in Italia.

“Il piccolo Roman Marcello, dell’età di cinque anni, vive da più di quattro anni nella Repubblica Popolare di Donetsk. Malgrado gli sforzi da noi intrapresi, con il supporto del Console Italiano S.E. Nicolaci, e da svariate istituzioni, il bambino continua a trovarsi a Donetsk, capitale dell’autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk. Purtroppo, si sono qui intensificati gli scontri armati tra esercito ucraino e forze filorusse. Il bambino è, di fatto, in costante pericolo di vita. Lunedì 14 marzo 2022, un missile è caduto a meno di due chilometri dall'abitazione ove risiede. L’esplosione che ne è conseguita ha causato trenta morti ed un numero ancora imprecisato di feriti”.

I nonni proseguono spiegando:

“Il nostro dolore è vivo: non siamo neanche in grado di immaginare cosa stia passando nostro nipote, che altri non è che un piccolo cittadino italiano, intrappolato in una situazione assai difficile da risolvere.
Simone, padre del bambino, è in contatto costante con persone buone, che abitano nello stesso quartiere di Donetsk e che hanno preso a cuore la questione: tali contatti confermano, purtroppo, che in questi ultimi giorni la città è costantemente sotto attacco e sottoposta a ripetuti bombardamenti – giorno e notte. La famiglia della madre ci liquida con un ‘va tutto bene’ quando invece le evidenze sono del tutto opposte!”.

Non possono nemmeno aiutarlo economicamente

I nonni hanno ribadito:

“La madre continua ad opporre una resistenza insensata al voler mettere al sicuro il figlio.
Questo quadro di estrema criticità bellica è completato da elementi che esacerbano il quadro di totale
emergenza: si parla di imminente chiusura dell’acqua per la città. Gli ultimi combattimenti hanno determinato l’interruzione di elettricità e riscaldamento. Si ravvisano prime scarsità di generi alimentari.
In tale disperata situazione, non ci è più possibile aiutare il piccolo neanche prettamente a livello economico: per via del regime sanzionatorio imposto alla Federazione Russa, non ci è più consentito inviare denaro di sostegno.
Ci rivolgiamo a testate giornalistiche, istituzioni, personalità della cultura, dello spettacolo e chiunque voglia prendere a cuore la questione di questo unico bimbo italiano residente a Donetsk, Donbass, ad oggi”.

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