"Bocciati dalla Corte, ma il danno non è nostro"

La replica di Tradizione e Futuro al nostro articolo

"Bocciati dalla Corte, ma il danno non è nostro"
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La replica di Tradizione e Futuro al nostro articolo

Facendo seguito a quanto deliberato dalla Corte dei Conti con delibera in oggetto, Tradizione e Futuro invita tutti a leggere la sentenza con estrema calma e raziocinio.

Vi sono tre capi di imputazione, sostanzialmente: il primo riguarda la nostra procedura di 243 bis, ovvero il predissesto. Cosa che abbiamo già ritirato e che non ha più senso sia oggetto di discussione. Peraltro, nel contestare tale decisione, ritenuta sproporzionata, la Corte imputa al Comune di Povegliano (pagina 5 della delibera) “di non aver provveduto nel 2015 al riaccertamento dei residui (come abbiamo sempre detto) e di non aver adottato l’accantonamento dei crediti di dubbia esigibilità in 30 esercizi”.

Il secondo riguarda l’incarico di consulenza esterna: ci viene contestato che l’incarico era da non dare, cosa su cui discuteremo e che sarà oggetto di valutazione. Il danno erariale, se ci sarà, non sarà a carico del Comune ma degli amministratori. La sostanza, quella vera, quella che conta veramente per la vita dei cittadini è la cifra imponente da recuperare: 1.111.266,73. QUESTO E’ IL NOCCIOLO DELLA QUESTIONE, e tutto deriva, come abbiamo sempre detto, dai bilanci 2014-2015-2016, come accertato dalla stessa corte.

Se per i primi due punti sostanzialmente il comune, al di la delle scelte politiche, non vede danno arrecato per il suo funzionamento, per il terzo punto la batosta è grossa. La strategia adottata di ripianare il disavanzo derivante dal 2014/2015 (notare bene le date!) con un giro contabile “ora per allora” è stata rigettata. Ma questo deve essere sempre chiaro a tutti che è un tentativo che facciamo oggi ma che doveva essere fatto anni fa. L’origine dei problemi non è il 2017 ma il 2014-2015. SIA CHIARO A TUTTI! L’ORIGINE VERA DEI PROBLEMI NON E’ LA RICHIESTA DI PREDISSESTO E NEMMENO L’INCARICO ESTERNO. COSA C’ENTRA CON LA REVISIONE CONTABILE?

La Corte stessa dice in merito: “mancanza copertura della spesa (anno 2014-2015) per 553.200,57, ripiano dei del disavanzo per € 187.203 (sempre derivante dal 2014-2015), disavanzo per € 355.612,25 derivante dal riaccertamento dei residui (degli anni precedenti)”. A pagina 9 la Corte sentenzia: “dall’istruttoria effettuata emerge la prospettata incoerenza delle scritture contabili del risultato di amministrazione a partire dal 01 gennaio 2015, quando l’avanzo di 827.543,26€ applicato al bilancio 2015 anziché di €107.899,71”.

La riapertura dei bilanci 2014-2015-2016 (il nostro tentativo per salvare il salvabile) non è ammissibile. Sempre a pagina 9 la Corte rileva che il disavanzo maturato al 31/12/2015 ammonta a 1.096.016,73, cui vanno aggiunti 15.250,00 derivanti dal 2016 per un totale complessivo di € 1.111.266,73!

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