Braccialetti con allarme, microcamere e sistemi con intelligenza artificiale: il piano della Regione per difendere i sanitari
In risposta a questa escalation preoccupante, la Regione Veneto ha lanciato un innovativo "piano per la prevenzione degli atti di violenza" in ambito sanitario con un investimento da 4 milioni di euro

Mercoledì 12 marzo 2025 si celebra la Giornata Nazionale contro la Violenza sugli Operatori Sanitari, un'occasione per richiamare l'attenzione sulla necessità di tutelare chi quotidianamente si prende cura della nostra salute. Negli ultimi anni, il numero di aggressioni contro gli operatori sanitari ha registrato un incremento allarmante, e Verona non fa eccezione.
Gli episodi di violenza nei pronto soccorso degli ospedali Borgo Trento e Borgo Roma sono sempre più frequenti, mettendo a rischio la sicurezza del personale. Nel solo 2024, in Veneto si sono registrate 2.595 aggressioni, un dato in crescita rispetto agli anni precedenti.
L'Ulss 9 Scaligera ha registrato un aumento delle segnalazioni di aggressioni fisiche e verbali, passate da 105 nel 2022 a 550 nel 2024, evidenziando la gravità del fenomeno. Gli infermieri di Borgo Trento e Borgo Roma hanno scritto una lettera aperta alle istituzioni, denunciando il crescente numero di aggressioni e chiedendo l’intervento delle forze dell’ordine all’interno degli ospedali.
Secondo il presidente della Regione, Luca Zaia:
"La sacralità di un ospedale non può essere messa in discussione per nessun motivo".
Per questo motivo, la Regione ha deciso di adottare misure concrete per garantire maggiore sicurezza a medici e infermieri.
Braccialetti con allarme e microcamere per il personale sanitario
Tra le principali innovazioni introdotte ci sono braccialetti con allarme, che permetteranno agli operatori di inviare richieste di aiuto in caso di pericolo, e microcamere indossabili, che saranno sperimentate anche negli ospedali di Verona. Queste telecamere registreranno immagini e audio delle aggressioni, facilitando l’identificazione degli aggressori.
L’investimento iniziale previsto è di 4 milioni di euro, destinati all’acquisto delle tecnologie e alla loro implementazione nei principali ospedali della Regione, con particolare attenzione agli ospedali veronesi, dove il problema è particolarmente sentito.
L’intelligenza artificiale per prevenire le aggressioni
Oltre alle misure già annunciate, la Regione Veneto sta lavorando all’integrazione di sistemi di intelligenza artificiale in grado di prevedere comportamenti aggressivi, analizzando i movimenti dei pazienti. Questa tecnologia potrebbe rappresentare un ulteriore passo avanti nella prevenzione degli episodi di violenza negli ospedali di Verona e di tutta la Regione.
Con queste iniziative, la Regione dimostra di voler affrontare con decisione il problema della sicurezza in ambito sanitario, adottando strumenti all’avanguardia per proteggere chi ogni giorno si prende cura dei cittadini, con un’attenzione particolare agli ospedali veronesi.
Un impegno anche sul piano legislativo
Zaia ha sottolineato la necessità di un supporto legislativo in sede penale, per dare maggiore forza alla protezione degli operatori sanitari. Ha anche evidenziato che il tema della violenza è una delle principali cause di dimissioni nel settore sanitario, come confermato dall’Assessore alla Sanità Manuela Lanzarin, che ha ricordato come, già nel 2022, siano stati formati 5.000 operatori sulle linee guida per la sicurezza.
Con queste iniziative, la Regione dimostra di voler affrontare con decisione il problema della sicurezza in ambito sanitario, adottando strumenti all’avanguardia per proteggere chi ogni giorno si prende cura dei cittadini, con un’attenzione particolare agli ospedali veronesi.