Cade da un lucernario a sei metri di altezza in un capannone a Castel d'Azzano, morto operaio 55enne
L'incidente è avvenuto intorno alle 12.30. I soccorsi non hanno potuto far altro che constatare il decesso del lavoratore
Nella mattinata di venerdì 6 dicembre 2024, un operaio di 55 anni ha purtroppo perso la vita in seguito di una caduta da un lucernario in un cantiere a Castel d'Azzano.
Cade da un lucernario a sei metri di altezza
L'ennesimo incidente sul lavoro, questa volta purtroppo con esito mortale, si è verificato intorno alle 12.30. La tragedia si è consumata a Castel D'Azzano, in un capannone di un'azienda di logistica in via Rossini 14.
Qui, per cause in corso di accertamento, un 55enne che stava lavorando sul tetto è deceduto dopo una caduta da oltre sei metri d'altezza, che secondo le prime informazioni sarebbe avvenuta attraverso un lucernario.
Nel dettaglio l’azienda aveva segnalato alla proprietà un problema di infiltrazioni d’acqua e la vittima, fratello del proprietario, era venuta per effettuare un primo sopralluogo. Purtroppo si è messo a camminare sul tetto, che non è portante. Una lastra ha ceduto e l’impatto con il suolo è stato fatale.
Morto un operaio di 55 anni
Sul posto i soccorritori sono giunti con un'auto medica e un'ambulanza, ma purtroppo non hanno potuto far nulla per rianimare l'operaio: troppo gravi i traumi subiti.
Presenti sul luogo della tragedia anche i tecnici dello Spisal e i Carabinieri per i rilievi del caso.
Paolo Capone, Leader UGL: “Prioritario investire in controlli e formazione"
“Addolora l’ennesimo infortunio sul lavoro in cui ha perso la vita un operaio, precipitato in seguito al crollo di un lucernario a Castel d'Azzano, in provincia di Verona. Auspico che le Forze dell’ordine facciano piena luce sulle cause e sulle responsabilità di tale tragedia. Ogni incidente mortale è un fallimento delle politiche di sicurezza e delle normative che dovrebbero proteggere i lavoratori. I dati INAIL relativi agli infortuni sul lavoro nei primi dieci mesi del 2024 fotografano una realtà drammatica: 890 lavoratori hanno perso la vita sul posto di lavoro, 22 in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Ogni vita spezzata rappresenta una tragedia che non può e non deve essere ridotta a una semplice statistica.
Dietro questi numeri ci sono uomini e donne, padri, madri, figli e figlie, che non torneranno più a casa. Non possiamo permettere che ogni anno continui a salire il bilancio delle vittime. Occorrono, in tal senso, investimenti strutturali diretti a incrementare i controlli, a rafforzare il sistema di prevenzione e la formazione al fine di creare una cultura della sicurezza che parta dalle scuole e arrivi fino ai luoghi di lavoro. Oggi più che mai è necessario un impegno collettivo per arrestare questa strage inaccettabile e garantire che la sicurezza non sia un’opzione, ma un diritto inalienabile per ogni lavoratore”.
E' quanto ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, in merito all’infortunio mortale sul lavoro in cui il 55enne ha purtroppo perso la vita .