Verona

Calano i veronesi in quarantena, Sboarina: "Emergenza sanitaria non è finita, fondamentali le mascherine"

Le misure di sicurezza devono essere rispettate da tutti, in maniera puntuale. Sboarina: "Questo ci permetterà di affrontare la fase 2 in sicurezza"

Calano i veronesi in quarantena, Sboarina: "Emergenza sanitaria non è finita, fondamentali le mascherine"
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A Verona le persone in quarantena ieri, lunedì 27 aprile 2020 erano 866, un terzo in meno rispetto al picco del primo aprile, quando se ne contavano ben 1275.

L'emergenza sanitaria non è finita

Si tratta sia di veronesi risultati positivi al Covid-19, sia dei loro contatti sociali in isolamento preventivo. Una diminuzione, del 33%, significativa soprattutto perchè registrata nelle settimane in cui sono stati fatti più tamponi in assoluto. Accompagnata, inoltre, dal calo dei ricoveri e delle terapie intensive. Una fotografia dell’andamento dell’epidemia sul territorio comunale che ha legittimato l’allentamento dei divieti, come la riapertura da oggi di alzaie e ciclopedonali. E che, allo stesso tempo, costituisce il presupposto per la progressiva ripartenza. A patto però che si usino sempre e in maniera appropriata le mascherine, perchè "l’emergenza sanitaria – come ha ricordato il sindaco Federico Sboarina durante la consueta diretta streaming -, non è ancora finita".

Per ripartire servono le mascherina

Il sindaco di Verona, Federico Sboarina, è stato molto chiaro sull'importanza dell'uso delle mascherine:

"È arrivato il momento di ripartire, ma per farlo la nostra comunità deve essere matura e responsabile, come ha dimostrato fin qui, continuando ad utilizzare i dispositivi di protezione personale e a mantenere le distanze di sicurezza. Questo per garantire la propria e l’altrui salute. Ho già tolto alcuni divieti e da ieri sera è possibile fare attività motoria e sportiva all’aperto nel comune di residenza. Questo però non significa girare con le mascherine abbassate per parlare con gli amici che si incontrano per strada. Un comportamento che mi è stato segnalato e che non deve avvenire. Ecco perché anche i controlli saranno mirati a verificare l'utilizzo dei dispositivi. Capisco che non sia sempre facile, a volte si pensa di non incontrare nessuno e quindi di poter stare senza mascherina, ma con la riapertura dei locali pubblici aumenteranno anche le persone per strada e quindi tutti dovremmo essere ligi nell’adottare i comportamenti corretti. Le misure di sicurezza devono essere rispettate da tutti, in maniera puntuale. Questo ci permetterà di affrontare la fase 2 in sicurezza. Stiamo spingendo per la ripresa delle attività, ma sarà possibile solo se viene tutelata la salute dei cittadini".

Far ripartire l'economia

Proprio di ripartenza economica si parlerà anche oggi pomeriggio al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, che vedrà la partecipazione dei rappresentanti dell’economia scaligera, impegnati in un confronto anche sul tavolo prefettizio. E poi sarà la volta degli ordini professionali. Dopo le videoconferenze con le categorie e i sindacati, il sindaco ha convocato per domani tutti i rappresentanti dei liberi professionisti scaligeri, per chiudere il cerchio attorno al mondo del lavoro. Tre le parole chiave: concretezza, chiarezza e immediatezza, per accelerare la ripresa economica ed essere pronti alla fase 2. Come già annunciato nelle scorse settimane, il sindaco ha chiesto la partecipazione di tutti per l’avvio di tavoli operativi, in grado di mettere in moto l’economia locale e far fronte alle reali esigenze del territorio. Il primo a partire è stato il gruppo di lavoro "Restart", per snellire la burocrazia soprattutto in ambito edilizio. E le prime idee per la semplificazione sono già state messe nero su bianco. Ora sarà la volta del settore del turismo che il 30 aprile 2020 si riunirà per la prima volta attorno ad un tavolo, ovviamente virtuale. Seguirà il 4 maggio quello del commercio scaligero e, sempre settimana prossima, verrà convocato anche il mondo dell’agricoltura. A tal proposito Sboarina ha affermato:

"Servono idee concrete e facilmente applicabili per far ripartire l’economia e le aziende, produrre reddito e ridare uno stipendio ai lavoratori. Non è questo il tempo per i dibattiti e la filosofia, l’emergenza sanitaria non si deve trasformare in un disastro economico, che, se non puntiamo sulla velocità, rischia di essere annunciato. Far ripartire il sistema economico è una necessità, c’è stato il momento in cui era fondamentale combattere l’epidemia, ora dobbiamo passare alla fase successiva. Ed essere rapidi nel dare la possibilità a tutti di riaprire e lavorare".

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