Camion pieni di droga: sequestrati 232 chili di marijuana
Tra le tonnellate di biscotti trasportati sono spuntati scatoloni anonimi al cui interno erano nascosti i chili di droga.
Due autoarticolati sono stati fermati al casello di Verona e di San Bonifacio e, nascosti tra altre merci, sono stati rinvenuti più di due quintali di stupefacente.
Camion pieni di droga
Dopo una sistematica analisi dei movimenti di alcuni autotrasportatori di origine serba, i militari della Sezione Operativa della Compagnia di Verona hanno fermato due autoarticolati con all'interno ben 232 chilogrammi di marijuana.
Il primo camion è stato fermato all’uscita del casello autostradale di Verona Est ed il nervosismo dell’autista ha tradito subito l’illeceità del materiale trasportato. La perquisizione del rimorchio, che ufficialmente avrebbe dovuto trasportare solo carbone, ha consentito di trovare ben 188 kg di infiorescenza di marijuana, già questo un quantitativo enorme per un singolo sequestro.
Il secondo autoarticolato invece è stato fermato al casello successivo, quello di Soave-San Bonifacio, dove si è svolto sostanzialmente lo stesso copione. Infatti l’autista, pur mostrandosi meno agitato, non ha saputo giustificare questa tappa imprevista rispetto al suo piano di viaggio ufficiale, confermando i sospetti dei Carabinieri e facendo così scattare la perquisizione. Tra le tonnellate di biscotti trasportati sono spuntati scatoloni anonimi al cui interno erano nascosti ben 44 chilogrammi di droga, sempre marijuana.
Un "lavoro di squadra"
I primi accertamenti hanno permesso di appurare che i due camionisti fossero in “società” nel trasportare lo stupefacente poiché lo stesso presentava le stesse caratteristiche e metodologie di confezionamento. I due stavano viaggiando sostanzialmente insieme e sicuramente si conoscevano da tempo essendo dipendenti della stessa ditta di autotrasporti, anche se non è emerso un coinvolgimento di quest’ultima nel trasporto illecito.
Ulteriori accertamenti verranno effettuati sulla droga sequestrata poiché, da una prima valutazione, sembra provenire dalla Spagna ed avere una percentuale di THC, il principio attivo psicotropo dell’”erba”, molto elevata e ben superiore alla media che normalmente si trova in questo tipo di stupefacente.
Gli arresti ed il sequestro effettuato nel pomeriggio di venerdì sicuramente rappresentano, oltre che un record per la lotta alla droga nella provincia scaligera, un duro colpo al commercio illegale di stupefacenti nell’interno nord-est italiano ed hanno sottratto alla criminalità oltre 2 milioni di euro di risorse economiche che sarebbero derivate dalla rivendita di questa partita di droga.