In provincia di Mantova

Camionista veronese salva donna accoltellata e abbandonata in strada: l'ex le aveva chiesto un ultimo appuntamento

Un 21enne di passaggio l'ha notata e non ha esitato a intervenire. La 45enne è stata trasportata in ospedale dove è stata ricoverata d'urgenza: ha perso molto sangue ma non è in pericolo

Camionista veronese salva donna accoltellata e abbandonata in strada: l'ex le aveva chiesto un ultimo appuntamento
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Un altro caso di violenza sulle donne scuote la nostra Penisola. Una vicenda avvenuta nelle scorse ore in provincia di Mantova, ma che riguarda da vicino anche il nostro territorio. Un giovane camionista veronese, infatti, in transito lungo strada provinciale che collega Luzzara a Guastalla, in provincia di Reggio Emilia, si è improvvisamente accorto che nell'auto davanti a lui una donna di 45 anni è stata accoltellata dall'ex compagno. Di fronte a quella macabra scena, il ragazzo non è potuto stare a guardare ed è intervenuto spingendo l'aggressore alla fuga e soccorrendo la 45enne, trasportata poi d'urgenza in ospedale.

Accoltellata dall'ex e abbandonata in strada

Un altro episodio di brutale violenza sulle donne si è verificato nella mattinata di lunedì 2 dicembre 2024. Come raccontato da Prima Mantova, una donna di 45 anni di San Matteo delle Chiaviche, frazione di Viadana, è stata accoltellata dall’ex compagno 53enne che non accettava la fine della loro relazione. Ora è accusato di tentato femminicidio.

L'ex, residente in provincia di Modena, le aveva chiesto un ultimo incontro chiarificatore, un pretesto che si è trasformato in un’aggressione feroce. L’incontro è avvenuto intorno alle 11, viaggiavano in auto insieme lungo la provinciale che collega Luzzara a Guastalla, non molto distanti dal ponte sul Po che separa Emilia e Lombardia.

Salvata da un camionista veronese di passaggio

Secondo le prime ricostruzioni, i due avrebbero avuto una discussione sulla Bmw. All'improvviso, l’uomo avrebbe estratto un coltello colpendo la 45enne alla gola per poi abbandonarla in strada. Non è ancora chiaro se la vittima sia riuscita a gettarsi dall’auto per sfuggire alla furia del suo aggressore o se sia stata spinta fuori.

La situazione è precipitata ulteriormente quando l’uomo, dopo essersi fermato, avrebbe tentato di colpirla nuovamente. Provvidenziale l’intervento di un camionista veronese, un 21enne di origini bosniache e residente a San Massimo, che si trovava dietro l'auto e che stava testimoniando la scena con un video. Immediatamente, avrebbe spinto l'aggressore alla fuga per poi soccorrere la vittima.

Ha perso molto sangue, ma è fuori pericolo

Pochi istanti dopo, un’ambulanza della Croce Rossa, fortuitamente di passaggio sulla stessa strada, ha raggiunto il luogo dell’aggressione. I soccorritori hanno subito verificato le condizioni della 45enne che aveva riportato gravi ferite alla gola e stava perdendo molto sangue.

La donna è stata trasportata d’urgenza all’ospedale di Reggio Emilia in codice rosso. Nonostante la gravità delle lesioni, fortunatamente non è in pericolo di vita. Nel frattempo, dopo l’allarme lanciato dal camionista e dai soccorritori, i Carabinieri sono intervenuti avviando immediatamente una caccia all’uomo.

L'accusa di tentato omicidio aggravato

La fuga del 53enne è durata solo alcune ore, è stato infatti rintracciato e arrestato nel modenese. Ora rischia l’accusa di tentato omicidio aggravato, decisivi per la sua identificazione il video girato dal camionista e la testimonianza della vittima. In ospedale, la vittima ha poi confessato che l'ex non aveva accettato la fine della loro storia e continuava a importunarla.

Questo episodio riaccende l’attenzione sulla piaga del femminicidio e delle violenze legate alla fine di una relazione. Spesso, proprio l’ultimo incontro chiarificatore diventa l’occasione per scatenare la furia di uomini che non accettano la separazione. Aveva accettato di incontrarlo ancora una volta, forse nella speranza di porre fine alle vessazioni. Di certo non si aspettava di rischiare la vita.

Proprio in queste ore, anche la Polizia di Stato di Verona ha eseguito l’ordinanza di sostituzione della misura cautelare del divieto di avvicinamento, applicando la misura più afflittiva degli arresti domiciliari, nei confronti di un 40enne che per due anni ha maltrattato e abusato della compagna, al punto di farle subire rapporti sessuali contro la sua volontà e impedendole di frequentare amici, genitori, medici e psicologo.

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