Cronaca

Carabinieri fermano due topi d'appartamento

I militari si erano insospettiti dopo aver visto un paio di autovetture in sosta con le portiere scassinate

Carabinieri fermano due topi d'appartamento
Villafranca Aggiornamento:

I militari si erano insospettiti dopo aver visto un paio di autovetture in sosta con le portiere scassinate

Una proficua attività di controllo del territorio messa in campo dai Carabinieri della Compagnia di Villafranca di Verona ha portato, nella notte tra mercoledì 7 e giovedì 8 febbraio, all’arresto di due giovani uomini di origine marocchina (B.M., classe ’94 e E.A., classe ’90), poiché responsabili dei reati di furto su autovettura e tentativo di furto in abitazione.

Durante un ordinario servizio perlustrativo, volto proprio alla prevenzione e al contrasto dei reati di tipo “predatorio”, i Carabinieri della Stazione di Nogara hanno notato un paio di autovetture in sosta in via Marzabotto con le portiere scassinate: segno evidente che qualcuno era passato a fare “razzia” di oggetti di valore. Effettuati i primi accertamenti, gli operatori si sono subito allarmati e, insospettiti, hanno proseguito il servizio perlustrativo tentando di individuare i possibili autori del reato.

Dopo pochi secondi è entrato in funzione l’allarme di una abitazione privata situata lì vicino. Avvicinandosi celermente e senza indugi, i militari dell’Arma di Nogara sono riusciti a bloccare due uomini che si stavano allontanando proprio da quella abitazione, nel tentativo di darsi alla fuga e sfuggire alle Forze dell’Ordine. Una volta fermati i giovani cittadini di origine marocchina sono stati perquisiti e trovati in possesso degli oggetti di valore che erano appena stati trafugati dalle auto in sosta.

Ovviamente tutto il materiale rubato è stato recuperato dai militari dell’Arma, che l’hanno restituito ai legittimi proprietari, mentre i giovani sono stati arrestati (entrambi non risultano in regola con le norme di soggiorno). Eseguite le formalità di rito sono stati poi tradotti presso il Tribunale di Verona per il rito direttissimo, al termine del quale è stata comminata ad entrambi la pena (poi sospesa) di 2 anni e 2 mesi, oltre al divieto di dimora nella regione Veneto.

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