Caritas, sempre a fianco di chi ha bisogno
Parla don Marco: «Prima c’erano solo un paio di persone, ora abbiamo creato un gruppo di venticinque volontari molto affiatati»
Parla don Marco: «Prima c’erano solo un paio di persone, ora abbiamo creato un gruppo di venticinque volontari molto affiatati»
«Non bisogna fare carità, ma discernimento, capire le reali necessità delle persone che vengono alla Caritas». Lo afferma don Marco Crescente, parroco di Vigasio, coadiuvato da don Cristiano Mori, e presidente della Caritas parrocchiale del paese, che da maggio ha una nuova sede inaugurata alla presenza di sindaco, assessori e i volontari.
A don Marco abbiamo chiesto di fare un resoconto sull’attività della Caritas: «A maggio abbiamo tagliato questo fatidico nastro. Prima la Caritas in paese era composta da un paio di persone che col parroco provvedevano ai bisogni dei poveri. Ora, con il nostro arrivo a Vigasio due anni fa, abbiamo creato un gruppo in crescita che adesso conta su venticinque persone volontarie, che provvedono sia ai bisogni della parrocchia che a quelli dei parrocchiani e delle persone povere. Siamo attenti alle necessità di tutti».
Chiediamo qualche esempio delle attività diCaritas: «La prima cosa è sapere cosa serve realmente ai nostri poveri; non bisogna pensare solo a fare carità ma prima tutto saper discernere e capire le necessità di questa gente - spiega don Marco - Abbiamo un centro di ascolto che si occupa di smistare le persone che chiedono aiuti. Poi col passaparola riusciamo a provvedere. Il nostro gruppo si ritrova ogni quindici-venti giorni per verificare le necessità del momento».
Quante famiglie aiutate? «Effettuiamo la distribuzione degli alimenti ogni quindici giorni e assistiamo venticinque-trenta famiglie. In questa attività siamo sostenuti dal Banco alimentare e dai parrocchiani. I periodi di miglior raccolta li abbiamo durante la Quaresima e l’Avvento, ma anche durante l’anno, se c’è una necessità specifica, lanciamo un appello sul notiziario parrocchiale e quasi subito ci portano quanto richiesto. Abbiamo poi la collaborazione del Banco farmaceutico per la distribuzione dei medicinali da banco e la raccolta di indumenti per i bambini». Don Marco spiega ancora: «Siamo in rete con le parrocchie del vicinato e pertanto tutti coloro che chiedono aiuti sono registrati e ogni dieci volte che ricevono alimenti, devono tornare al centro d’ascolto che può capire se le loro necessità e la situazione famigliare siano mutate o meno. Il centro d’ascolto è aperto una volta a settimana nella sede della Caritas, o su appuntamento».