Caritas Verona, inaugurato il nuovo emporio della solidarietà a Borgo Roma - FOTO
Il sindaco Sboarina: "Caritas e Comune al servizio di chi ha bisogno. Non lasciamo sole le famiglie in difficoltà economica".

Nuovo emporio della solidarietà. Il sindaco Sboarina: "Caritas e Comune al servizio di chi ha bisogno".
Borgo Roma
Messo a disposizione dal Comune
Il nuovo spazio di Borgo Roma, messo a disposizione dal Comune, è stato inaugurato ieri mattina alla presenza del sindaco e degli assessori ai Servizi sociali e al Patrimonio. Presenti anche il vescovo mons. Giuseppe Zenti, il direttore di Caritas Verona mons. Gino Zampieri, la referente della Rete empori Barbara Simoncelli e il presidente della 5ᵃ Circoscrizione.
“La nuova realtà Covid – ha sottolineato il sindaco – ha rappresentato per tanti cittadini un momento di forte difficoltà economica, causa di un nuovo e allargato gruppo di povertà, a cui sono stati indirizzati gli oltre 1 milione e 362 mila euro stanziati dal Governo per i buoni spesa. Ricordo che sono pervenute al Comune 6.060 domande da parte di persone in difficoltà che i nostri Servizi sociali non conoscevano, segno evidente di un aumento di problemi per le famiglie. I beneficiari sono stati in totale 8.597 persone, circa il 3,2% della popolazione residente a Verona. Dati importanti, che fotografano la gravità della situazione vissuta dai veronesi. In questo contesto socio-economico, quindi, un nuovo Emporio della solidarietà rappresenta la migliore delle risposte di una comunità che non vuole smettere di sostenere chi è nel bisogno. Una rete straordinaria di aiuto che non ha mai smesso di funzionare e che rappresenta il grande cuore di Verona”.
Il commento del vescovo Zenti
“Questo spazio è l’espressione di un territorio che si interessa ai suoi cittadini – ha dichiarato il vescovo –. Con la fame non si ragiona. Dobbiamo continuare a pensare alle problematiche delle nostra comunità ed intervenire. Verona è una realtà abbastanza ricca da potersi prendere cura dei suoi cittadini più deboli. Che nessuna famiglia venga lasciata sola, magari nella solitudine della disperazione. Siamo un corpo sociale unico, i cui problemi non possono essere ignorati. La mia preoccupazione è per l’autunno quando sono previste altre perdite di posti di lavoro”.



