Sanità

A Verona primo caso autoctono di malaria dopo 50 anni, torna la malattia debellata anni fa

La comunica Regione Veneto, in stretta collaborazione con Ulss 9 e Istituto Zooprofilattico Sperimentale

A Verona primo caso autoctono di malaria dopo 50 anni, torna la malattia debellata anni fa
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L’Azienda Ospedaliera di Verona ha diagnosticato un caso di malaria autoctona in una persona che non ha viaggiato recentemente in Paesi dove la malattia è endemica. La Direzione Prevenzione della Regione Veneto ha diffuso la notizia e le misure di sorveglianza messe in atto.

Malaria: scoperto caso autoctono a Verona

"È stato diagnosticato dall’Azienda Ospedaliera di Verona un caso di malaria autoctona in una persona senza storia di viaggi recenti in paesi in cui la malattia è endemica".

A comunicarlo, la Direzione Prevenzione della Regione Veneto.

"La malaria – aggiungono i tecnici regionali - è una malattia infettiva che si trasmette all’uomo attraverso la puntura di zanzare infette da un parassita (Plasmodium). Si manifesta con febbre, brividi intensi, sudorazione, mal di testa, nausea, vomito, dolori muscolari. La malaria è una malattia trattabile e può essere curata efficacemente se diagnosticata e trattata tempestivamente, riducendo così il rischio di complicazioni gravi."

Gli esperti sottolineano anche che la malaria non si trasmette da persona a persona tramite contatto diretto, saliva, o rapporti sessuali, ma esclusivamente attraverso il contatto con sangue infetto o la puntura di zanzare infette.

"Il tipo di zanzare in grado di trasmettere questo parassita - proseguono non risulta ad oggi presente nel nostro territorio. In Italia, la malaria è stata eradicata ufficialmente negli anni ‘70 grazie a campagne di bonifica e di controllo delle zanzare, oltre all’uso di farmaci specifici. In Veneto tutti i casi di malaria registrati ogni anno riguardano persone che hanno contratto la malattia in Paesi endemici".

Attivate le misure di sorveglianza previste

La Regione del Veneto in stretta collaborazione con l’Ulss 9 e con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, appena ricevuta comunicazione del caso, ha attivato tempestivamente le misure di sorveglianza previste:

  • approfondimento dell’indagine epidemiologica sul caso;
  • indagine sul campo con cattura e analisi dei vettori locali;
  • misure di sorveglianza sanitaria rivolte agli altri soggetti nei luoghi di possibile esposizione;
  • attività di disinfestazione preventiva nell'area da effettuare in base agli esiti controlli effettuati.
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