Castel d'Azzano: il PD attacca Panuccio sui migranti

«Se il sindaco Panuccio, invece di organizzare le proteste, avesse avviato un progetto proprio, ad oggi il paese non avrebbe in prospettiva più di 36 profughi da gestire, sostenuti peraltro da fondi dell’Unione Europea»

Castel d'Azzano: il PD attacca Panuccio sui migranti
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«Se il sindaco Panuccio, invece di organizzare le proteste, avesse avviato un progetto proprio, ad oggi il paese non avrebbe in prospettiva più di 36 profughi da gestire, sostenuti peraltro da fondi dell’Unione Europea»

Domani sera, lunedì 24 ottobre, alle 20.30, organizzato un corteo di protesta a Castel d'Azzano contro la decisione di destinare l'hotel Cristallo ad ospitare i migranti. Partenza da piazza Violini Nogarola, dove l'associazione Verona ai veronesi ha deciso di far partire la manifestazione che sta monopolizzando l'attenzione.

Non mancano, però, le critiche all'amministrazione comunale di Castel d'Azzano da parte di esponenti del PD, che attaccano il sindaco per la cattiva gestione della situazione. La deputata veronese del PD Alessia Rotta ha infatti sottolineato come: «Le preoccupazioni dei cittadini di Castel d'Azzano sono del tutto legittime. Una comunità così piccola non può farsi carico di 200 migranti e, aldilà delle polemiche, sono convinta che una soluzione sia ancora possibile. Detto questo la comunità però deve sapere che se il sindaco Panuccio, invece di organizzare le proteste, avesse avviato un progetto proprio, ad oggi il paese non avrebbe in prospettiva più di 36 profughi da gestire, sostenuti peraltro da fondi dell’Unione Europea. Il sindaco cerca solo di raccogliere qualche consenso in più. Ciò che è grave è che lo fa sulla pelle dei suoi cittadini».

«Il modello Sprar - continua Alessia Rotta - è pensato per incentivare una collaborazione virtuosa tra stato ed enti locali. I tavoli di confronto dovevano servire a dar vita a soluzioni di minor impatto possibile per le comunità. Ma ci sono sindaci che sfruttano la situazione a proprio vantaggio politico. Per questo insisterò perché il governo s'impegni a non far superare il limite massimo dei 3 profughi ogni mille abitanti, anche là dove i sindaci non offrano la loro collaborazione. Il disagio dei cittadini è perfettamente comprensibile e giustificabile, il governo sta agendo sia sul piano diplomatico, che in sede Ue da tempo, per fermare e disincentivare le partenze e chiedere la solidarietà europea con l’attuazione della redistribuzione del carico dei migranti che raggiungono il nostro paese, oltre ad ottenere il sostegno economico di Bruxelles. Ho anche discusso con il neo-presidente dell'Anci, Antonio De Caro su un modello di incentivi che premi i comuni solidali, attraverso un fondo a sostegno dei cittadini in difficoltà di quei comuni».

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