Castel d'Azzano, rubate 100 canne da pesca: "Portato via il mio cuore"

Nottetempo i ladri si sono intrufolati nel garage di Vittorio Lovatin sottraendo materiale del valore di 25mila euro

Castel d'Azzano, rubate 100 canne da pesca: "Portato via il mio cuore"
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Nottetempo i ladri si sono intrufolati nel garage di Vittorio Lovatin sottraendo materiale del valore di 25mila euro

Si rubano sguardi, frammenti di conversazioni sentite alla fermata del tram, ci si impossessa del tempo altrui o di un pezzo della sua vita, come è capitato al signor Vittorio Lovatin, 74enne casteldazzanese in pensione che, nella notte tra sabato 9 e domenica 10 settembre, intorno alle 3 di notte, è stato derubato da ignoti che hanno forzato la serratura del suo garage. 

Gli oggetti sottratti non hanno solo un valore economico, circa 25.000 euro, ma rappresentano una grande fetta di storia dell’uomo. Si tratta di 100 canne da pesca: «E’ come se mi avessero staccato un braccio – racconta Lovatin mentre i suoi occhi si riempiono di lacrime – Prima hanno rovistato dentro la mia auto, poi hanno visto le fodere delle canne e ne hanno rubate 4 – e prosegue – Ho questa passione da quando avevo l'età di 17 anni. Mi sento attirato dalla pace e della tranquillità che mi infondono l'acqua e le sue creature. Quando pesco dimentico tutti i cattivi pensieri, scordo ciò che mi affligge, e quando sento “tirare” la canna mi pervade lo stimolo di una battaglia ad armi pari che mi carica di adrenalina. Poi, una volta vinta la sfida, la mia etica mi impone di liberare l'animale catturato».

L'uomo è stato campione provinciale, regionale ed è arrivato secondo con il suo gruppo, tra 1500 partecipanti, alle gare nazionali che si tenevano sul Mincio: «Quando partecipavamo a quelle competizioni, il pesce non potevamo ributtarlo in acqua, così lo donavamo ai bisognosi». I ladri quella notte sono riusciti a sottrargli, oltre alle tante canne da pesca, le migliori, tre paia di occhiali da sole speciali per pescatori e una grande quantità di carne che teneva in un freezer.

Vittorio confessa: «Sono notti che non dormo, non riesco a farmene una ragione, e spero sempre che i carabinieri, ai quali ho fatto immediatamente denuncia, vengano a dirmi che le hanno ritrovate  – e conclude – L’unica cosa che desidero fare, è lanciare un appello a tutti i miei compagni pescatori del Nord Italia che mi conoscono bene.  “Amici, se qualcuno vorrà vendervi una canna da pesca usata, sappiate che forse una di queste è una parte del mio cuore”».

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