Servizi gratuiti

"Centramico" è il nuovo sportello di utilità sociale a Bussolengo

Una comunità che si stringe attorno a sé stessa, fatta di cittadini, per i cittadini.

"Centramico" è il nuovo sportello di utilità sociale a Bussolengo
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Arrivano nuove iniziative dopo l'emergenza Coronavirus.

Mettere al centro la comunità

L’emergenza Covid 19 e il conseguente lockdown che ha paralizzato il Paese ha fatto pensare e ridisegnare nuove iniziative che puntano a mettere al Centro la Comunità, intesa come nuovo punto di riferimento entro i confini del proprio territorio. "Centramico" si ispira all’idea di portineria come prima "stazione" di accoglienza, ruota attorno alla figura della concierge, risorsa eclettica che accoglie, risolve problemi, gestisce richieste e indirizza tutti i componenti della collettività verso le risposte alle proprie esigenze.

L'importanza dell'ascolto

La concierge di "Centramico" è il primo segno tangibile del ritorno a un luogo familiare, la prima accoglienza in fase di rientro e bentornato al centro commerciale; un punto di riferimento per le informazioni/servizi relativi alla “nuova” modalità di vivere il Centro. L’ascolto è protagonista nel sistema di sondaggi che punta a dare spazio “alla voce del territorio” traducendone i sentiment, importanti per offrire i servizi più necessari. Si tratta di uno sportello di utilità sociale e collabora con il territorio per l’erogazione di servizi gratuiti e prestazioni calmierate per l’utente in quanto membro della nuova community Centramico Friends.

I servizi offerti

Nella fattispecie, presso il Centro commerciale Porte dell'Adige, si offrono servizi che spaziano dal sostegno alle donne (sostegno psicologico alle donne vittime di violenza fisica e psicologica, consulti pre e post parto per le mamme, corsi di difesa personale, corsi di teatro terapia sull’espressività femminile, etc.) al pet sitting (pet/dog sitting, ma anche pet/dog/horse therapy), allo sportello di solidarietà e mutuo aiuto (sostegno al malato, telesoccorso, taxi sanitario, etc.) sino alle convenzioni con le aziende agrobiologiche del territorio per mettere al centro l’importanza del prodotto locale e l’imprescindibilità del made in Italy.

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