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Ciclovia del Garda, anche secondo il Pd bisogna ripensare il progetto a causa del rischio frane

Continuano le frane sul versante Occidentale del Lago dove è previsto l'imponente progetto della ciclopedonale sul Garda. Bigon: "È necessario un ripensamento sull'opera"

Ciclovia del Garda, anche secondo il Pd bisogna ripensare il progetto a causa del rischio frane
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Non è possibile pensare alle continue frane che le ingenti piogge hanno causato in tutta l’area del bacino idrico più grande d'Italia senza metterle in relazione con il progetto della ciclopedonale sul Garda: i fatti di venerdì sera, 8 marzo 2024, hanno messo in evidenza che il pericolo di caduta massi è reale in entrambe le Gardesane.

Frana Gardesana Occidentale

Il geologo Agostino Pasquali Coluzzi, in sede della conferenza stampa di sabato 24 febbraio 2024 per evidenziare le criticità della ciclovia, aveva sottolineato come la sponda gardesana occidentale da Riva fino a Gargnano è classificata secondo il livello massimo di rischio Penalità 4; fattore che ha costretto alla costruzione nel tempo di numerose gallerie stradali artificiali e che recentemente ha manifestato numerosi eventi franosi, sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici.

Uno di questi eventi si è verificato nella serata di venerdì 8 marzo 2024 quando la SS45 bis Gardesana occidentale che collega Riva del Garda con Limone è stata chiusa al traffico per via di una grossa frana precipitata sul manto stradale all’altezza della galleria “Casagranda” e all’inizio della Ponale.

La messa in sicurezza

Nella giornata di sabato 9 sono stati effettuati i sopralluoghi del servizio geologico della Provincia anche con l’utilizzo dell’elicottero per esaminare il punto di distacco del masso. Dalle prime verifiche, la carreggiata è stata investita dallo smottamento di un masso di 20 metri cubi, staccatosi dalla parete sovrastante e frantumandosi al suolo.

Frana Gardesana Occidentale

Per precauzione, un’abitazione nei pressi della frana è stata evacuata e una ditta specializzata è stata incaricata di provvedere alla messa in sicurezza in tempi brevi della parete rocciosa e alla pulizia del versante occidentale stradale non appena le condizioni lo consentiranno.

"Manca la volontà di riflette sui rischi elevati della cicliovia"

A fronte del disastro, la consigliera regionale del Pd Veneto, Anna Maria Bigon invita a ripensare all’opera ascoltando i territori:

"I ripetuti eventi franosi che si sono verificati recentemente devono indurre a un ripensamento della ciclovia del Garda. È mettere al vaglio tutte le possibili alternative se non si vuole mettere a repentaglio l’incolumità di chi fruirà di quest’opera. Ancora non ho ricevuto risposta dalla Giunta, ed è incredibile che da parte della Regione non ci siano segnali della volontà di riflettere sui rischi evidenti. Nello stesso decreto del Ministero delle infrastrutture si evidenzia come il requisito della sicurezza della ciclovia è elemento essenziale e imprescindibile. In fase di progettazione deve essere esaminato tutto il tracciato della ciclovia, evidenziando punti o tratti potenzialmente pericolosi per la percorrenza ciclabile, per i quali dovrà essere predisposta una analisi del rischio".
“Il progetto iniziale della ciclovia – prosegue l’esponente dem - non era finalizzato a costruire opere faraoniche e costose ma a collegare i tracciati già esistenti tra di loro per favorire un turismo diverso, lento, rispettoso dell'ambiente e della cultura del territorio. Per fare questo è necessario confrontarsi con le comunità locali e scegliere le priorità su cui investire. A partire dal collettore che richiede grandi e urgenti risorse per lavori di ristrutturazione straordinaria e di completamento. Ascolto dei territori, sicurezza, intermodalità, rispetto dell'ambiente, visione lunga sullo sviluppo del turismo locale, e priorità politiche sulla allocazione delle risorse disponibili: questi – conclude Bigon - sono i criteri che dovrebbero spingere la Regione a confrontarsi con i problemi reali anziché sfuggire alle responsabilità politiche che la delicatezza dell'ambiente e del territorio richiedono."
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