Circonvenzione d’incapace a Verona: arrestato siciliano

Gli agenti della Squadra Mobile hanno colto il 52enne siciliano in flagranza di reato mentre aspettava che la sua vittima, il bidello di una scuola del Chievo, uscisse dall'ufficio postale. 

Circonvenzione d’incapace a Verona: arrestato siciliano
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(foto d'archivio)

Circonvenzione d’incapace a Verona: arrestato siciliano. Gli agenti della Squadra Mobile hanno colto il 52enne siciliano in flagranza di reato mentre aspettava che la sua vittima, il bidello di una scuola del Chievo, uscisse dall'ufficio postale.

L'arresto

Erano amici, o almeno così pensava la vittima di questa storia: il bidello 50enne di una scuola del Chievo che, negli ultimi mesi ha venduto la sua casa e rassegnato le dimissioni. Ci hanno pensato gli agenti della Squadra Mobile a fermare questa situazione lunedì 21 gennaio, con l'arresto di Antonio Giuffrida, che in quel momento stava attendendo la sua vittima nel bar di fronte all'ufficio postale. Giuffrida aveva nelle sue tasche le chiavi dell'auto, che usava quotidianamente, e un estratto conto della vittima.

La vittima e il suo carnefice

L'arrestato è un 52enne siciliano che di fatto vive a Verona, ma la sua residenza, attualmente risultante in un Comune della provincia, sta per essere cancellata per l'irreperibilità. Nell'ultimo periodo viveva in un bed&breakfast. L'uomo ha pregiudizi per reati contro il patrimonio e la persona, per i quali non è stato processato. L'uomo caduto nel raggiro di Giuffrida è un uomo al quale vent'anni fa una commissione medica gli aveva diagnosticato l'ipoevoloutismo picofisico, che ha visto un nuova amicizia, fatta di passioni in comune e argomenti dei quali parlare.

L'amicizia di convenienza

Giuffrida ha conosciuto la sua vittima l'estate scorsa al bar e, spacciandosi per un imprenditore, è riuscito nel tempo a farsi consegnare diverse somme di denaro. Dalle prime indagini pare che da settembre del 2018 ad oggi siano spariti 30 mila euro dalle tasche del bidello. I soldi che Giuffrida si faceva dare dalla vittima sarebbero stati destinati a un hotel in Romania, storia oggi ancora al vaglio degli inquirenti. Per mantenere alimentato continuamente l'investimento, la vittima, ha venduto anche la sua casa.

Il dubbio

Ad alzare il velo sulla situazione è stata la dirigente scolastica dell'istituto nel quale lavora la vittima dopo aver ricevuto inaspettatamente le sue dimissioni. L'allarme è stato dato attraverso gli assistenti sociali che non hanno avuto alcun dubbio e hanno contattato solo qualche giorno prima dell'arresto le Forze dell'Ordine.

Il reato

Il reato per il quale è stato arrestato Giuffrida è circonvenzione di incapace, articolo 643 del codice penale che punisce colui che "abusa dei bisogni, passioni o dell'inesperienza di persona minore o in stato d'infermità o deficienza psichica, al fine di procurare a sé o ad altri un profitto". Per questo tipo di reato sono previsti dai 2 ai 6 anni di carcere.

Rimane in carcere

Giuffrida rimane in carcere a Montorio, dopo che il Gip (Giudice per le Indagini Preliminari) dott. Raffaele Ferraro ha convalidato l'arresto il 22 gennaio.  Le indagini proseguono con il Pm (Pubblico Ministero) dott. Gennaro Ottaviano.

"La reazione della vittima quando ha appreso quanto stesse avvenendo, grazie all'intervento della preside e del fratello, ci ha abbracciato e ci ha ringraziato dicendo che non avrebbe più dato le dimissioni e avrebbe riacquistato una casa per vivere a Verona per sempre" ha raccontato il dott. Roberto Di Benedetto della Questura di Verona. L'Autorità Giudiziaria ora provvederà anche ad individuare un tutore per la vittima di questa storia fortunatamente conclusasi bene.

 

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