zona "Galtarossa"

Clandestino con super smartphone beccato a bivaccare con un "compare" in un edificio dismesso

Il cellulare l'aveva rubato a una ragazza...

Clandestino con super smartphone beccato a bivaccare con un "compare" in un edificio dismesso
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Due ragazzi di 23 e 26 anni, di origine marocchina, sono stati denunciati la scorsa settimana dalla Polizia Ferroviaria di Verona uno perché è stato trovato in possesso di un telefono rubato mentre il secondo per essere entrato illegalmente nel territorio italiano.

Clandestino con super smartphone beccato a bivaccare con un "compare" in un edificio dismesso

La pattuglia del Settore Operativo della Polizia Ferroviaria è intervenuta in città, zona “Galtarossa”, per un intervento programmato di bonifica e chiusura di un casello ferroviario, da anni in disuso, assieme al personale della società Rete Ferroviaria Italiana S.p.A., trovando al suo interno 3 giovani stranieri privi di documenti, senza fissa dimora, mentre dormivano.

Da un accurato controllo negli uffici di Polizia dove sono stati accompagnati, è emerso che il cellulare in possesso di uno dei 3 era di provenienza furtiva. Infatti, il 26enne all’atto dell’inserimento del PIN, dimostrava di non conoscere il numero. Da ulteriori accertamenti tramite il codice “IMEI” si è scoperto che il costoso smartphone apparteneva invece ad una ragazza derubata due mesi prima proprio in stazione ferroviaria a Porta Nuova, grazie ad una denuncia molto circostanziata. Con il benestare della Procura della Repubblica scaligera nel giro di un’ora è stato possibile restituirlo alla proprietaria.

La rilevazione delle impronte nei confronti di tutti i fermati ha permesso, inoltre, di scoprire che il ventitreenne era clandestino per cui è scattata la denuncia in stato libero, oltre all’adozione del provvedimento di espulsione da parte della Questura con invito a lasciare il territorio entro pochi giorni

È stata, inoltre, comminata a tutti e tre una sanzione amministrativa, prevista dal regolamento di Polizia Ferroviaria, per essere stati trovati in area ferroviaria non aperta al pubblico, oltre alla misura temporanea del divieto di accesso alle stazioni ferroviarie, ovvero il cd. “Daspo Urbano”.

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