Claudio Venturi: «Vorrei gridare con la voce di Dio»
Fede e musica si intrecciano a doppio filo nella vita del cantante di Alpo, che da bambino sognava di diventare Papa
Fede e musica si intrecciano a doppio filo nella vita del cantante di Alpo, che da bambino sognava di diventare Papa
La passione di Claudio Venturi per il canto nasce nell’infanzia, come racconta lui stesso: «Il primo contatto che ho avuto con il mondo della musica risale ai tempi in cui accompagnavo mio padre alle prove del coro misto della chiesa di Alpo. La nostra frazione ha sempre avuto la passione per il canto e mio padre, quando una volta a settimana si recava alle prove, lungo la strada, in una mano teneva me e nell’altra l’immancabile fiasco di vino. Già in tenera età, a tre o quattro anni, diventai l’attrazione principale quando ci facevano visita parenti da lontano: venivo messo in piedi su una sedia e cantavo i successi del momento per tutti».
Oltre alla musica c’è però un’altra costante nella vita di Claudio Venturi, 62 anni: il legame con la chiesa. «Alle elementari, quando mi chiedevano che cosa avrei voluto fare da grande, io rispondevo il papa. A dieci anni incontrai nel mio paese uno stimmatino che spiegava la vita degli appartenenti al loro ordine religioso e rimasi completamente affascinato dalle sue parole, quindi decisi, contro la volontà dei miei genitori, di andare a studiare da loro in seminario a Verona, dove rimasi fino al primo anno di liceo. Lì conobbi un prete cantautore che in quegli anni allestì il musical “Cristo uomo nuovo”, sulla scia del successo di “Jesus Christ superstar”. Erano gli anni Settanta e si stavano diffondendo le prime musiche da animazione della messa. Io partecipai nel ruolo di Gesù. Si trattava di un progetto che coinvolgeva 120 persone tra coro e orchestra e che replicammo in tutto il Nord Italia e anche in Austria per due anni. Ora stiamo progettando di rimetterlo in piedi a Cerea, nella “Comunità Madonna di Lourdes”, per la Pasqua dell’anno prossimo. Mi hanno detto che avrebbero intenzione di farmi interpretare di nuovo il ruolo di Gesù. Vedremo - dice ridendo - intanto io sto dimagrendo».
Musica e fede si intrecciano inestricabilmente nella vita di Venturi, che racconta con commozione il momento in cui decise che si sarebbe dedicato alla scrittura di musica religiosa: «Ero appena arrivato a Firenze per il servizio militare ed ero alla ricerca di un gruppo di preghiera per inserirmi nella nuova realtà. Mentre mi trovavo da solo in chiesa percepii una presenza. Mi voltai e vidi una vecchietta vestita di grigio che mi disse, senza che io le avessi chiesto nulla, che proprio in quella chiesa si incontrava ogni mercoledì un gruppo di preghiera. Quando mi voltai nuovamente verso di lei per ringraziarla, la signora era svanita. Mi vengono ancora i brividi al solo pensiero. Fu allora che composi di getto la canzone “Preghiera”, e che nacque in me la voglia di scrivere canzoni di impegno cristiano».
I primi lavori di Venturi uscirono in musicassetta e furono strettamente legati a temi cristiani, poi, nei due cd che sono seguiti si sono aggiunte anche canzoni autobiografiche. Sul suo modo di creare musica Venturi specifica: «Purtroppo non ho una vera istruzione musicale. Quando ero giovane io, i genitori non assecondavano le passioni dei propri figli come viene fatto ora, quindi imparai a suonare la chitarra da autodidatta con un amico e creo le canzoni strimpellando sulle corde le melodie che mi vengono in mente. Spesso giro con il registratore per non dimenticarmi le ispirazioni che mi colpiscono nei momenti più disparati. Mi è capitato anche di chiamare casa da un telefono pubblico chiedendo a mia moglie Annamaria o ai miei figli Silvia e Nicola di registrare all’altro capo della cornetta perché avevo dimenticato di portarlo con me».
I valori cristiani che Venturi mette nelle sue canzoni non sono espressi però solo in musica, ma anche attraverso le azioni, nella cura rivolta al prossimo. Più volte è stato in alcune missioni in Africa, prima in Costa d’Avorio e poi anche in Tanzania, e con la sua musica fa animazione in un gruppo nella comunità di Cerea. Venturi racconta anche di aver cantato per papa Wojtyla in Arena quando venne a Verona negli anni Ottanta. A un villafranchese che fa musica con spirito cristiano, è inevitabile chiedere un commento sulle recenti polemiche riguardo al concerto di Marilyn Manson, previsto al Castello scaligero il 26 luglio: «Manson non mi piace assolutamente, ma mi sarebbe abbastanza indifferente se non incitasse i giovani che lo inneggiano alla trasgressione e alla strafottenza. In realtà sarei curioso di partecipare al suo concerto per capire che cosa succederà realmente». Venturi si potrebbe definire la sua antitesi artistica: se Manson grida contro Dio, Venturi in un suo testo canta «Vorrei gridare con la voce di Dio».