Comincia oggi l'edizione 2017 del Vinitaly

Presente anche il commissario europeo Hogan

Comincia oggi l'edizione 2017 del Vinitaly
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Presente anche il commissario europeo Hogan

Inaugurata oggi l'edizione 2017 di Vinitaly, la fiera internazionale del vino e dei distillati che conta 4.272 espositori da 30 Paesi, con un incremento del 4% sull’anno precedente e una crescente importanza di presenze estere.

Da registrare oggi, giorno d'apertura ufficiale, della presenza del commissario europeo Hogan nell'anno del 60anniversario dei Trattati di Roma.

"Il nostro export enologico - ha detto Maurizio Danese, presidente di VeronaFiere - è fondamentalmente basato sui tre mercati di Stati Uniti d'America, Germania e Regno Unito, il che potrebbe diventare un fattore di rischio. Per questo è necessario diversificare, sviluppando o aprendo mercati minori e potenziali, e occorre farlo anche attraverso la condivisione delle politiche di promozione e sviluppo dell'Unione Europea. Veronafiere con Vinitaly ha organizzato un imponente piano di incoming con circa 50 mila operatori esteri attesi da 140 nazioni".

Secondo le elaborazioni di Ismea, realizzate per Veronafiere, l'Europa è al primo posto in quasi tutti i mercati del pianeta, in un contesto in cui il vino si sta affermando sempre più come bevanda globale. Complessivamente sono 166 i milioni di ettolitri di vino prodotti nell'Ue a 28 stati, per un fatturato export di circa 20 miliardi di euro.

Nel periodo 2010-2016 il valore delle esportazioni dei produttori europei è cresciuto infatti del 37%, per contro gli scambi mondiali hanno registrato un aumento del 33%. Nel dettaglio sono Francia (8,3 mld di euro), Italia (5,6 mld di euro), Spagna (2,6 mld di euro), Germania (931 mln di euro), Portogallo (727 mln di euro), e Regno Unito (606 mln di euro) i primi 6 paesi produttori dell'Ue a 28. Completano la top 10 i Paesi Bassi, l'Austria, il Belgio e la Danimarca. I top 6 exporter sommano complessivamente ben oltre il 90% delle vendite Ue. Tra questi l'incremento più importante tra il 2010 e il 2016 lo ha segnato l'Italia (+43,5% in valore), seguita dalla Spagna (+40,2%), dalla Francia (+30,3%), dal Regno Unito (+24,1), dal Portogallo (+18,4%) e dalla Germania (+5,8%).

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