Confartigianato: «No a debiti dei morosi nelle bollette degli onesti»
“Siamo di fronte ad una situazione inverosimile che lascia incredulo chiunque sia dotato di un minimo di buon senso" spiega il Presidente di Confartigianato Verona

“Siamo di fronte ad una situazione inverosimile che lascia incredulo chiunque sia dotato di un minimo di buon senso" spiega il Presidente di Confartigianato Verona
“L’Autorità per l’Energia ci ripensi. È inaccettabile la decisione di far pagare ai consumatori in regola gli oneri di sistema non riscossi dai clienti morosi. Si tratta di una scelta iniqua, che deresponsabilizza l’intera filiera energetica e danneggia le dinamiche concorrenziali del mercato”. Questa la posizione espressa da Andrea Bissoli, Presidente di Confartigianato Verona, in merito alla delibera dell’Autorità per l’Energia (attualmente in fase di consultazione) per “socializzare” una quota parte degli oneri di sistema che i venditori di energia non hanno incassato per morosità dei clienti.
“Perché – chiede Bissoli – i clienti che rispettano i propri obblighi contrattuali dovrebbero accollarsi gli oneri di sistema di chi non paga? Se le società di vendita di energia falliscono non vi è forse anche una responsabilità di chi doveva vigilare? E se le imprese non sono in grado di valutare efficacemente la serietà dei propri clienti perché i costi di queste manchevolezze devono essere pagati da chi non ne è responsabile?”.
Confartigianato giudica “incomprensibili le ragioni dell’Autorità” alla quale chiede di “ritirare la consultazione sul meccanismo di riconoscimento degli oneri non riscossi ai venditori e di convocare al più presto tutti gli operatori del mercato dell’energia. Dopo le agevolazioni agli energivori, non sono accettabili ulteriori balzelli che trasformano le bollette delle piccole imprese e dei cittadini in strumenti per ‘fare cassa’ e compensare inefficienze in attività di legislazione, regolazione e controllo”.
Come se non bastasse, per il 2018 sono previsti ulteriori aumenti nelle bollette dell’energia elettrica dovuti alle agevolazioni concesse alle aziende energivore. Nella sostanza, tra questa e la precedente motivazione, famiglie e buona parte delle piccole imprese vedranno importanti aumenti nella bolletta elettrica.
“Siamo di fronte ad una situazione inverosimile che lascia incredulo chiunque sia dotato di un minimo di buon senso – spiega il Presidente di Confartigianato Verona –. Com’è possibile attivare aumenti importanti dei costi in bolletta quasi totalmente a carico delle piccole imprese e delle famiglie? Da mesi ci sentiamo dire che non sono in vista aumenti della tassazione. Ma questi come vogliamo chiamarli, se non tasse, ancorché indirette? La verità è che, ancora una volta, viene chiesto ai più deboli di sostenere costi aggiuntivi per favorire le aziende energivore e chi non paga le bollette. Insomma tutti dichiarano di volere essere al fianco delle piccole imprese e delle famiglie, ma nei fatti le decisioni confermano una linea vessatoria nei loro confronti”.
Tramite il Consorzio CAEM è stata analizzata a campione la situazione di 13 piccole aziende, con forniture in media tensione e consumi inferiori al milione di kWh/anno, per capire l’incidenza degli oneri di sistema a seguito della recente riforma. Per tutte sono stati riscontrati aumenti che variano da 1.288 euro a 6.518 euro, ovviamente legati ai consumi e alle ore lavoro. L’aumento degli oneri generali rispetto al 2017, sarà mediamente del 27,4%; con un aumento medio delle bollette del 8,9%. Stessa cosa è stata fatta un campione di 30 aziende con fornitura in bassa tensione: per 17 gli oneri aumentano con percentuali importanti (in un caso del 67%), in 12 casi i costi diminuiscono (nel caso migliore del 10,5%) e in un solo caso rimangono invariati rispetto al 2017.
E’ del tutto evidente che qualcosa non ha funzionato, anche perché i maggiori oneri sono a carico di quelle aziende che ‘sfruttano’ poco la potenza elettrica impegnata, mentre, ancora una volta, la scelta è stata quella di favorire le aziende energivore che avranno circa 1,7 miliardi di euro da dividere fra loro ma pagati dagli altri utenti.
Intanto, per venire incontro alle micro, piccole e medie imprese della provincia di Verona sul fronte dei costi dell’energia, Confartigianato rilancia l’adesione al CAEM, il Consorzio italiano di aziende artigiane per l’acquisto di energia elettrica e gas alle migliori condizioni di mercato, che offre la possibilità di accedere a sensibili riduzioni dei costi energetici.