Pubblicato:
Peschiera del Garda
Coniugi ingannati e derubati dei gioielli per un valore di 250mila euro
A causa della cessata attività della gioielleria, i coniugi stavano cercando di vendere i gioielli rimasti.
Quella che sembrava una normale vendita privata si è rivelata essere un vero e proprio incubo.
Nel mirino due coniugi di Mantova
Nella mattina di oggi, venerdì 15 maggio 2020, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Peschiera del Garda hanno dato esecuzione ad un’Ordinanza di Custodia Cautelare nei confronti di due soggetti pregiudicati, un uomo ed un donna di origine sinti, B.R. classe 1967 e H.O..M. classe 1972, residenti rispettivamente nella provincia di Brescia e Milano, in quanto ritenuti responsabili di furto aggravato in concorso, perpetrato nel mese di settembre dello scorso anno, ai danni dei coniugi sessantenni C.I. e B.F. di Mantova.
La vendita dei gioielli dopo la cessata attività
I coniugi immediatamente dopo il furto, sporgevano denuncia presso la Stazione dei Carabinieri di Peschiera del Garda, dove precisavano di aver avuto per circa un mese contatti telefonici, ed uno di persona, con un uomo il quale si era mostrato interessato ad acquistare dei preziosi, per il valore di 250mila euro, che avevano messo in vendita anche a causa della chiusura della loro attività di gioielleria. In particolare, B.R. era stato presentato ai due sessantenni da un loro amico, a sua volta conosciuto per un’altra trattativa relativa alla vendita di un immobile. Probabilmente proprio questa circostanza aveva consentito all’indagato di conquistare la fiducia dei due sessantenni al punto che il giorno stabilito per la consegna dei gioielli li convinceva a concludere la vendita all’interno di un appartamento turistico di una struttura ricettiva sita nel comune di Lazise che raggiungevano dopo essersi fatto prelevare nei pressi del casello autostradale di Peschiera.
Ad un tratto il buio...
Nell’appartamento venivano ricevuti da una donna, H.O.M., la quale evidentemente, servendo delle bevande, aveva il compito di distrarre gli ospiti che nel frattempo avevano consegnato i gioielli nelle mani dell’indagato per farglieli visionare. Quest’ultimo, approfittando del clima disteso che si era creato, riusciva ad allontanarsi dal luogo con i preziosi, rassicurando i coniugi che sarebbe tornato quanto prima con il danaro. Pochi istanti dopo, approfittando della evidentemente provocata mancanza di corrente che faceva piombare nel buio la stanza nella quale si trovavano, anche la complice si dileguava facendo perdere le proprie tracce.
L'avvio dell'attività investigativa
Compreso, quindi, di essere stati derubati i coniugi si portavano presso i Carabinieri di Peschiera del Garda per sporgere denuncia. L’attività investigativa tempestivamente avviata dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile, oltre ad acclarare la presenza di una terzo complice al momento rimasto ignoto, consentiva, soprattutto grazie agli immediati rilievi dattiloscopici eseguiti sugli oggetti trovati nel corso del sopralluogo sulla scena del crimine, di identificare i due destinatari dell’Ordinanza Cautelare.
Fondamentali le testimonianze
Ulteriori elementi corroboranti le responsabilità degli indagati emergevano, inoltre, dalle diverse testimonianze raccolte nel corso delle investigazioni, nonché dal riconoscimento fotografico eseguito dalle vittime. L’esito dell’attività investigativa, con informativa conclusiva, veniva comunicata lo scorso mese di novembre alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Verona che, concordando pienamente sulle risultanze evidenziate dai militari, richiedeva ed otteneva l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per B.R. il quale, dopo la notifica del provvedimento e delle formalità di rito veniva associato alla Casa Circondariale di Brescia, e degli arresti domiciliari per H.O.M. che dovrà rispettare presso la sua residenza milanese.