In rivolta

Continuano le tensioni al carcere di Montorio: le sbarre non " contengono" la rivolta

Dopo una morte "sospetta", aggredito uno psichiatra e incendiati dei materassi nelle celle

Continuano le tensioni al carcere di Montorio: le sbarre non " contengono" la rivolta
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Tutto sarebbe nato per delle restrizioni decise dalla direzione

Continuano le tensioni al carcere di Montorio: le sbarre non " contengono" la rivolta

Ancora problemi al carcere veronese di Montorio, la tensione all'interno della struttura penitenziaria non tende a diminuire. Lunedì è stato aggredito uno psichiatra, poi due detenuti hanno dato fuoco ai materassi all'interno delle celle: una scusa per sorprende e poi aggredire gli agenti intervenuti per spegnere le fiamme.

Solo una settimana fa Cristian Mizzon, uno dei detentuti era stato trovato senza vita.  Aveva 44 anni. Il corpo era nella sua cella, ma sarà l'autopsia a chiarire se la morte sia sopraggiunta dopo un overdose di farmaci che l'uomo pare usasse per curare la depressione o se invece si tratti di suicidio.

Una rivolta nata in segno di protesta

Tutto avrebbe avuto origine a fine luglio quando i detenuti della quarta sezione, cioè con pena definitiva, si sono ribellati contro alcune restrizioni decise dalla direzione sui colloqui e chiamate ai familiari

 

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