"Criticità vistose sulla Tav Brescia-Verona"
Così Ferdinando Alberti, consigliere regionale del M5S
"Criticità vistose sulla Tav Brescia-Verona".
Alta velocità
Oggi, in Commissione regionale territorio l’Assessore regionale alle Infrastrutture trasporti e mobilità sostenibile Claudia Terzi ha risposto a un’interrogazione del M5S Lombardia sull’incontro del 20 aprile scorso con Rete Ferrovie Italiane e il consorzio Cepav2 sul progetto Alta Velocità Brescia Verona.
"Risposte vaghe e preoccupanti"
“Le risposte che abbiamo ottenuto sono vaghe e preoccupanti. Sul progetto Alta Velocità Brescia-Verona non è accettabile un atteggiamento remissivo da parte dell’Assessore. Da qui in avanti ci aspettiamo dalla Lombardia una maggiore partecipazione alle fasi di redazione e attuazione del progetto. Restiamo dell’idea che un ripensamento a livello ministeriale sull’infrastruttura sia la soluzione migliore: eliminerebbe ogni criticità e rischio per il nostro territorio”, così Ferdinando Alberti, consigliere regionale del M5S Lombardia.
309 prescrizioni
Nello specifico Terzi, rispondendo all’interrogazione, ha confermato che molte delle 309 prescrizioni allegate al progetto definitivo della Tav Brescia-Verona e contenute nella delibera CIPE 42/2017, dovranno essere ottemperate in fase di progettazione esecutiva. Ad oggi quelle osservazioni risultano semplicemente ‘accolte’ dai progettisti. In altre parole il general contractor si è semplicemente reso disponibile al rispetto di quanto stabilito dalla
delibera CIPE.
"Criticità vistosissime"
Per Alberti: “come le prescrizioni, che rappresentano zone d’ombra e criticità vistosissime del progetto e che nella sostanza lo modificano sensibilmente, siano state recepite e con quali soluzioni progettuali non è dato sapere dato che ad oggi non esiste un progetto esecutivo. RFI e Cepav2, il 20 aprile scorso, hanno invece lasciato intendere ai
rappresentanti dei Comuni e delle due Regioni presenti all’incontro che queste e altre prescrizioni (lo si legge alla quinta slide della presentazione in allegato, ndr.) fossero già state ‘incluse nel progetto definitivo’. L’affermazione è del tutto fuorviante e la Lombardia non può limitarsi ad accettare asetticamente tutto ciò che arriva da RFI e Cepav2 ma deve avere un ruolo da protagonista, e soprattutto critico, al tavolo di confronto tra tutti i soggetti +chiamati in causa. Ci auguriamo che l’interrogazione riporti Terzi alle sue responsabilità”.