Cyberbullismo: #cuoriconnessi in Gran Guardia a Verona - FOTO e VIDEO
Il docufilm a sostegno della campagna di sensibilizzazione itinerante della Polizia di Stato ha fatto tappa nel Comune scaligero coinvolgendo i giovani veronesi.
Cyberbullismo: #cuoriconnessi in Gran Guardia a Verona. Il docufilm a sostegno della campagna di sensibilizzazione itinerante della Polizia di Stato ha fatto tappa nel Comune scaligero coinvolgendo i giovani veronesi.
Prima tappa in Veneto
La prima tappa per il Veneto di #cuoriconnessi si è svolta nell’Auditorium del Palazzo della Gran Guardia di Verona nella mattinata di oggi, martedì 22 gennaio. Il Comune scaligero, particolarmente sensibile verso un tema così attuale, ha messo, ancora una volta, a disposizione della Polizia di Stato una delle sue magnifiche strutture. Nell’Auditorium erano presenti oltre 600 ragazzi, in rappresentanza di vari Istituti scolastici della provincia, per ascoltare l’autore del docufilm, giornalista-scrittore Luca Pagliari il quale ha fatto comprendere l’importanza delle parole in tutte le sue sfumature attraverso filmati e testimonianze dirette.
La realtà per la sensibilità
La Polizia di Stato, anche per l’anno in corso, scende in campo con questa campagna a livello nazionale, che prevede la proiezione del nuovo suggestivo docufilm su fatti realmente accaduti, rivolta agli adolescenti e alle loro famiglie, e che si integra alle numerose iniziative di sensibilizzazione e prevenzione della Polizia Postale e delle Comunicazioni.
L'obiettivo
L’obiettivo è fornire alla platea consigli utili per un uso consapevole e responsabile della tecnologia, dagli smartphone, ai pc, ai tablet, per far comprendere le conseguenze che questo fenomeno può generare nella vita di un ragazzo: i messaggi, le immagini e i video caricati in rete oggi, si diffondono in maniera incontrollata e restano presenti nel web per sempre, creando problematiche che in alcuni casi possono avere anche conseguenze drammatiche. L’iniziativa vuole infatti sensibilizzare e prevenire episodi di cyberbullismo, attraverso un’opera di responsabilizzazione in merito all’uso della parola, che a volte “fa più male delle botte”.
L’iniziativa non lancia accuse, ma vuole offrire uno spunto di riflessione per avviare importanti considerazioni sul peso delle parole, sul loro valore e sulla loro potenza, ma anche sulle responsabilità degli adulti.
Cultura della legalità
“La legge del 2017 sul cyberbullismo ha stabilito linee direttive che hanno inciso sia sotto l’aspetto repressivo, con la tipizzazione di una condotta penale ad hoc, sia sotto l’aspetto preventivo, introducendo l’ammonimento del Questore. Se è vero, dunque, che una misura di prevenzione di esclusiva competenza dell’Autorità Provinciale di Pubblica Sicurezza, può contenere i possibili comportamenti devianti, è anche vero che per promuovere un profondo cambiamento culturale, occorre andare oltre lo strumento legislativo cercando di lavorare a stretto contatto con i ragazzi. Credo fortemente – ha dichiarato il Questore della Provincia di Verona, Dottoressa Ivana Petricca - che nostro preciso dovere sia quello di stimolare nei ragazzi lo sviluppo di una cultura della legalità anche in questo particolare ambito”
Sinergie di sicurezza
“La Rete, che è un’opportunità straordinaria per i giovani, non crea nulla ma amplifica disagi e situazioni già presenti nella vita di ogni giorno.” - ha affermato Alessandra Belardini dirigente del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni per il Veneto - “Conseguentemente, è compito di ciascuna Istituzione rendersi non solo promotrice di momenti di riflessione come “CuoriConnessi”, ma creare a 360° sinergie di sicurezza cosicché piccole regole condivise sul web offrano grandi opportunità di prevenzione e salvaguardia delle fasce più deboli, specialmente quelle di giovane età.”