Da detenuto a "Tecnico di scuderia"

Il diploma può aprire la strada a futuri benefici

Da detenuto a "Tecnico di scuderia"
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Cinque detenuti del carcere di Montorio, grazie alle attività dell'associazione Horse Valley hanno ottenuto il diploma di Tecnico di Scuderia. Il diploma può aprire la strada a futuri benefici.

Da detenuto a "Tecnico di scuderia"

Da anni Corte Molon, con l’associazione Horse Valley diretta da Linda Fabrello, prepara gruppi di detenuti del carcere di Montorio a relazionarsi con i cavalli in un programma fortemente sostenuto da Maria Grazia Bregoli, direttore della casa circondariale veronese. Alcuni dei reclusi si occupano quotidianamente di 3 cavalli che vivono all’interno delle mura perimetrali, mentre un altro gruppo si ritrova settimanalmente nella zona maneggio del carcere per apprendere in un corso certificato dalla AICS l’arte del tecnico di scuderia, figura professionalmente ben definita che va al di là di quella che una volta era l’attività meno qualificata dello stalliere.
Il tecnico di scuderia, infatti, si occupa non solo della pulizia dei box e dei cavalli ma impara a monitorarne le attività quotidiane, a individuare segni di stress o di problematiche fisiche, e a consigliare agli appassionati di equitazione l’approccio migliore, legato a una conoscenza specifica dell’assetto emotivo di ogni cavallo.
Cinque detenuti del carcere di Montorio, grazie alle attività dell'associazione Horse Valley hanno ottenuto il diploma di Tecnico di Scuderia.

Un diploma come segno di riscatto

A Montorio i detenuti seguono appunto il corso per ottenere il diploma di “Tecnico di scuderia”. La durata, di circa 9 mesi, culmina nella prova teorico-pratica, somministrata da due esaminatori nazionali dell’ AICS lunedì 10 giugno scorso. Quest’anno hanno portato a conclusione il corso 5 detenuti, che proprio il 10 giugno hanno sostenuto l’esame finale. Per molti di loro il diploma è un segno di riscatto e di impegno, che può aprire la strada ad alcuni benefici e offrire una offerta futura di lavoro. Alcuni poi, prima di entrare in carcere vivevano in famiglie che possedevano dei cavalli: per loro questa attività rappresenta dunque un elemento di continuità con la vita prima dell’ingresso in carcere.

Non solo le attività con i cavalli, ma anche yoga

Il corso è integrato da una attività di Yoga kundalini a cura di insegnanti certificati del centro "YogaBenessere Adi Shakti" di Verona. Gli esercizi di respirazione e di rilassamento favoriscono una interazione ottimale tra uomo e cavallo, segnata da una calma e una tranquillità reciproche che hanno inoltre una ricaduta positiva sulla vita di tutti i giorni all'interno del carcere.
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