Da paesaggio a patrimonio, Linea Verde a Soave e dintorni

Molte le iniziative del Consorzio che hanno alla base la sostenibilità.

Da paesaggio a patrimonio, Linea Verde a Soave e dintorni
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Da Linea Verde al master per i paesaggi per i manager del territorio, a Soave Stories. Il riconoscimento GIAHS e la sostenibilità alla base dei prossimi appuntamenti del Consorzio.

Linea Verde

Linea Verde sceglie il Soave per una puntata dedicata al paesaggio rurale, la sua tutela e il recente riconoscimento a Patrimonio Agricolo di Rilevanza Mondiale. Federico Quaranta, Daniela Ferolla e Peppone coordinati dal regista Luciano Sabatini e da Lucia Gramazio nelle giornate del 25 e 26 aprile sono stati a Soave per girare una puntata che andrà in onda il 12 maggio. Tanti i temi affrontati; non solo vino ma anche la produzione del pisello verdone nano di Colognola raccontata tra gli iris e gli olivi, tutto immerso in un paesaggio che in questi giorni primaverili sta rifiorendo e dove le prime gemme di vite stanno facendo capolino. Un patrimonio di biodiversità, capace di convivere e prosperare in un ambiente sempre più preservato dalle persone che vi abitano. Sono queste infatti alcune delle linee guida del piano d’azione per la conservazione dinamica del territorio che sta prendendo vita dalla candidatura. Impegni presi da Consorzio, associazioni di categoria e amministrazioni comunali attraverso una consapevolezza maggiore e un accresciuto senso di responsabilità.

La parola ai protagonisti

Il racconto del Soave visto dagli occhi dei suoi protagonisti come Bruno Trentini, direttore di Cantina di Soave, e le famiglie di viticoltori hanno portato le loro tradizioni e il loro attaccamento al territorio davanti agli schermi televisivi. Accanto a loro il presidente del Consorzio Sandro Gini che ha accompagnato i conduttori tra le vigne storiche, raccontando l’importanza della loro preservazione.

Manager del paesaggio

Nelle stesse giornate saranno ospiti a Soave anche i ragazzi che stanno partecipando al master per diventare manager del paesaggio a Firenze. Infatti, dopo una lezione che si è tenuta proprio presso l’Università il 18 aprile dove il Consorzio ha portato la propria case history riguardo il percorso di candidatura, i ragazzi verranno a comprendere e a imparare con i propri occhi cosa vuol dire conservare un sito di 13.000 ettari che è stato definito uno dei meglio conservati al mondo. Criticità ma anche bellezza e potenzialità di crescita che solo un’accurata gestione e una forte lungimiranza possono sviluppare, per rendere il sistema sempre più competitivo e attrattivo per investimenti futuri.

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