Da Vigasio a Masterchef

La «Galvan Imballaggi» ha «sedotto» anche il programma di Sky, fornendo ai produttori le celebri casse in legno disegnate e prodotte ad hoc per l’emittente satellitare

Da Vigasio a Masterchef
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La «Galvan Imballaggi» ha «sedotto» anche il programma di Sky, fornendo ai produttori le celebri casse in legno disegnate e prodotte ad hoc per l’emittente satellitare

«Vedete quelle casse e quella scenografia? L’abbiamo fatta noi». Ogni volta che Luca e Riccardo Galvan, 29 e 23 anni, indicano con l’indice la tv mentre in onda c’è una puntata di «Masterchef», gli amici non ci credono. E invece è tutto vero. Loro sono i due fratelli alla guida di un’eccellenza imprenditoriale veronese che ha sede a Forette di Vigasio, in zona industriale. La «Galvan Imballaggi», nata 45 anni fa ad opera di papà Gianni, conta oggi una ventina di dipendenti e produce un fatturato di 2,5 milioni di euro all’anno.

Si occupa dell’imballaggio in legno di ogni tipo di oggetto: da piccoli motori fino a pezzi di trivelle, come quelle utilizzate per scavare la Variante di Valico dell'autostrada A1 tra Bologna e Firenze. Ma grazie al passaparola negli ultimi anni si sono cimentati anche nel fornire elementi per scenografie e allestimenti d’arredamento a marchi come «L’Oreal», «Ferrero», «Gardaland» e, appunto, il programma televisivo di Sky 1 dedicato alla cucina che ha come conduttori i «mostri sacri» del food come Joe Bastianich, Antonino Cannavacciulo, Carlo Cracco e Bruno Barbieri.

«In realtà è stato tutto molto lineare, come con altri clienti. Siamo stati contattati dalla casa di produzione “Magnolia” e, dopo un sopralluogo a Milano, abbiamo iniziato a produrre per loro le grandi casse in legno che arredano la cucina e le altre scenografie del programma sin dalla terza edizione». Luca e Riccardo non hanno mai incontrato però i giudici o i concorrenti: «Noi siamo dei professionisti, facciamo il nostro e non importuniamo nessuno. Abbiamo consegnato le casse a Milano e siamo tornati a Verona, stop» ci dicono all’unisono. Chiediamo ai due giovani come siano riusciti a fare così grande una «semplice» azienda di famiglia: «All’inizio nonno e papà lavoravano in un garage. Poi si sono trasferiti qui e il primo boom è stato circa 20 anni fa. Negli ultimi cinque anni il fatturato è aumentato del 120 per cento e abbiamo appena acquistato un’altra area produttiva qui vicino per 12mila metri quadrati. Abbiamo puntato tutto sulla qualità del servizio, garantendo prodotti di altissimo livello: competere con le aziende straniere, ad esempio polacche, sui prezzi sarebbe impossibile: parliamo di un costo del lavoro di tre euro l’ora contro i nostri 18-20» ci spiega Luca, che è ingegnere e che poi insiste sulla capacità di non fermarsi mai: «Bisogna capire cosa vuole il mercato e offrire il bene o il servizio con la massima qualità, non guardando solo al costo. Abbiamo fatto diversi investimenti, per esempio un ottimizzatore di scarti di lavorazione e una copertura fotovoltaica che da sola è costata un milione di euro; nel 2016 abbiamo investito circa 500mila euro in innovazione e replicheremo anche quest’anno» conclude Luca.

A Riccardo chiediamo invece come sia, alla sua età, pensare quasi esclusivamente all’azienda anziché alle «cose» dei 23enni: «Alla lunga questo stress lo senti. Per me il lavoro viene prima di tutto, anche perché abbiamo quasi venti famiglie a cui dobbiamo dare ogni giorno una risposta, e capita di non dormire la notte. Ma la soddisfazione di crescere e ottenere traguardi ti ripaga di tutto». E chissà cosa ne penserebbe oggi l’allora ministro Padoa Schioppa, oggi passato a miglior vita, autore della definizione «bamboccioni» affibbiata ai giovani italiani durante un'audizione davanti ad una commissione. Il mondo degli imballaggi in legno, genericamente definito «pallet», sta attraversando un momento assai particolare: il mercato dell’usato ha avuto un boom, e si è creata una richiesta che in realtà ha fatto aumentare i prezzi.

Il problema è che ci sono pochi controlli, ognuno acquista e vende prodotti che magari non sono originali o trattati come si dovrebbe, magari orfani dei marchi obbligatori per legge: «Abbiamo sentito anche noi dell’azienda di Vigasio multata dalla Guardia di Finanza perché falsificava i timbri da apporre sui pallet. A Verona ad avare le autorizzazioni specifiche siamo solo un paio di aziende» spiegano i titolari. I due fratelli non possono sottrarsi ad una domanda «televisiva»: quale il giudice e quale concorrente di Masterchef preferito? Luca apprezza Bastianich, Riccardo preferisce il rude Cannavacciuolo, mentre entrambi attendono prima di sbilanciarsi sull’aspirante cuoco preferito. Un’altra piccola curiosità: la «Galvan Imballaggi» è sponsor del Vigasio Calcio, corazzata della categoria «Eccellenza» che per anni ha militato anche in Serie D: «Sono vicepresidente, abbiamo appena preso il terzo portiere dell’Hellas Verona, speriamo di risalire la classifica» ci dice Luca.

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