Dal bar alla camera di sicurezza

Cocaina, bilancino, aggressione: l'epilogo di un controllo ordinario.

Dal bar alla camera di sicurezza

Dal bar alla camera di sicurezza.

Controlli ordinari

Era un normale controllo agli avventori del bar, quello operato dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile di Verona ieri sera, domenica 17 giugno, ma si è poi trasformato in un arresto per resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento di mezzo militare.

 

Identificazione degli avventori

Nello specifico, i carabinieri di pattuglia hanno iniziato ad identificare chiunque si trovasse in quel momento al bar “Games” in via Polveriera Vecchia a Verona, e, tra gli altri, hanno proceduto al controllo di una coppia seduta al tavolino a consumare un caffè.

La coppia

Lui, un tunisino classe 77, pregiudicato, nullafacente; lei, una veronese classe 81, pregiudicata, insegnante. Il controllo e’ risultato positivo proprio su quest’ultima : la donna infatti è stata trovata in possesso di 1,5 grammi di cocaina, ed aveva con sè anche un bilancino di precisione. I militari hanno allora provveduto a comunicarle che avrebbe dovuto seguirli in caserma, poiché denunciata in stato di libertà per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

La reazione di lui

È stata inaspettata e altrettanto violenta la reazione dell’uomo che a lei si accompagnava: evidentemente sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, l’uomo, alteratissimo, si è scagliato contro i militari operanti non appena ha compreso che la donna sarebbe stata denunciata a piede libero. Ne è seguita una breve colluttazione durante la quale l’uomo, nell’opporre resistenza quando ha compreso che anche lui , a quel punto, stava per essere portato in caserma, ha ammaccato la portiera posteriore dell’auto, pur di non salirvi.

Bloccato e arrestato

I militari infine sono riusciti, con non poche difficoltà, a bloccarlo: questa mattina la direttissima. In sede di giudizio, è stato convalidato l’arresto e richiesti i termini a difesa. Rinviato il processo a novembre 2018: l’uomo ha ammesso quanto fatto, con l’impegno di ripagare entro quella data l’ammontare per il danno procurato al mezzo militare, del valore di 1712,54€.